SPID, nulla di fatto: nessun accordo nella riunione provider-governo del 5 agosto

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HDblog.it Aug 08, 2025 · 1 min read
SPID, nulla di fatto: nessun accordo nella riunione provider-governo del 5 agosto
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Il Governo e i provider dello SPID non sono riusciti a raggiungere un’intesa. Il precedente accordo è scaduto a luglio e non è stato rinnovato: il 5 agosto le parti si sono riunite per tentare di definire un nuovo accordo, ma non si è arrivati a nulla. Lo scoglio principale è che i gestori, tra cui Aruba, Infocert e Register, chiedono maggiori garanzie economiche e chiarezza sul futuro, soprattutto in vista della transizione verso l’IT Wallet europeo prevista per il 2026, che il governo non è disposto a dare.

Stando a quanto riporta Repubblica, durante l’incontro, i provider si aspettavano di visionare le bozze dei due decreti sull’IT Wallet, ma non sono state presentate. Ciò ha aggiunto ulteriore incertezza in uno scenario già piuttosto traballante, soprattutto per le aziende che hanno investito milioni di euro, rimettendoci, per mantenere SPID gratuito negli anni passati.

Chi è passato a un modello a pagamento (abbiamo visto qualche caso nell’ultimo periodo, ed è lecito assumere che aumenteranno ancora) punta quantomeno a rientrare dei costi già sostenuti, ma teme (e non senza fondamento, visto che lo stesso sottosegretario all’innovazione Alessio Butti l’ha ribadito pubblicamente a più riprese) che l’intero progetto venga abbandonato a favore della Carta d’Identità Elettronica. Intanto, i 40 milioni di euro stanziati nel 2023 per i gestori sono stati “sbloccati”, ma nella pratica non ancora erogati: si parla solo di un primo acconto da 100.000 euro in autunno, seguito da tranche bimestrali.

La scadenza per trovare un’intesa definitiva è fissata a ottobre: senza accordo, i fornitori potrebbero decidere, in modo assolutamente legittimo e legalmente giustificato, addirittura di chiudere il servizio, lasciando milioni di cittadini e professionisti senza quello che è a oggi lo strumento più diffuso e popolare per accedere ai servizi digitali della pubblica amministrazione. Le trattative riprenderanno a settembre, ma al momento resta una certezza: senza soldi subito e senza un piano chiaro per il dopo-SPID, la tenuta del sistema è appesa a un filo.