Spotify sta preparando una novità che molti utenti attendevano da tempo: la possibilità di scegliere come funzionerà lo shuffle. Chi ascolta musica in modalità casuale lo sa bene: spesso capita di sentire la stessa canzone più volte in poche ore, o di avere la sensazione che il sistema non sia poi così “casuale”. La piattaforma di streaming, stando alle informazioni emerse dall’ultima beta per Android analizzata da AndroidAuthority, introdurrà due modalità distinte: una davvero casuale e un’altra pensata per ridurre le ripetizioni dei brani ascoltati di recente.
Finora le opzioni erano limitate: riproduzione lineare, shuffle classico e smart shuffle, che aggiungeva brani consigliati. Con il nuovo aggiornamento, l’utente potrà selezionare direttamente dal menù impostazioni il tipo di algoritmo preferito. La modalità “standard” continuerà a garantire un ordine totalmente casuale, dove ogni brano ha la stessa probabilità di essere riprodotto, anche a costo di sentirne alcuni più volte. L’alternativa “fewer repeats” (meno ripetizioni) terrà invece conto della cronologia recente, riducendo la possibilità che un pezzo appena ascoltato torni subito nella rotazione.
L’idea nasce dalla constatazione che ciò che definiamo “casuale” raramente coincide con l’esperienza che desideriamo. Nella vita quotidiana, infatti, tendiamo ad associare la casualità a qualcosa di nuovo e vario, piuttosto che a un vero disordine matematico. Non sorprende quindi che Spotify abbia deciso di dare più controllo agli utenti, lasciando loro la scelta tra un approccio totalmente casuale e uno più vicino all’idea comune di varietà musicale.
Alcuni utenti avevano già notato negli ultimi mesi una maggiore varietà durante l’ascolto in shuffle, segno che la sperimentazione potrebbe essere partita dietro le quinte. Ora, però, la funzione sembra pronta a essere ufficializzata. Non è escluso che venga distribuita gradualmente, com’è prassi per le nuove funzioni dell’app. Il cambiamento potrebbe sembrare un dettaglio, ma per chi usa lo shuffle come modalità principale di ascolto rappresenta un miglioramento significativo.
Spotify, che negli ultimi anni ha puntato molto sulla personalizzazione con funzioni come le playlist generate dall’AI o i mix basati sugli stati d’animo, dimostra così di voler affinare anche uno degli strumenti più basilari e usati della piattaforma. Un piccolo passo che potrebbe rendere l’esperienza di ascolto quotidiana più piacevole e aderente alle aspettative degli utenti.