Spotify, la beffa della canzone AI di un artista morto da 36 anni

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HDblog.it Jul 23, 2025 · 2 mins read
Spotify, la beffa della canzone AI di un artista morto da 36 anni
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Il mondo dello streaming musicale si trova ad affrontare una nuova e insidiosa minaccia, quella dei "deepfake" sonori. Un recente episodio ha messo in luce la facilità con cui l'intelligenza artificiale può essere utilizzata per creare inganni quasi perfetti, sfruttando la memoria e l'eredità di artisti scomparsi. Al centro della vicenda è finito Blaze Foley, cantautore country texano tragicamente scomparso nel 1989, la cui pagina artista ufficiale su Spotify ha ospitato per un breve periodo un brano completamente fasullo, generato dall'AI.

La canzone, intitolata "Together", non era un inedito perduto riemerso dagli archivi, ma una creazione artificiale in tutto e per tutto. Dalle linee vocali, palesemente sintetiche e lontane dallo stile di Foley, fino all'immagine di copertina, anch'essa prodotta da un'AI e raffigurante un uomo che non aveva alcuna somiglianza con il musicista. Per rendere la truffa più credibile, erano stati persino inseriti finti crediti e informazioni sul copyright. Sono stati i fan più attenti e l'etichetta discografica dell'artista, la Lost Art Records, ad accorgersi dell'anomalia e a segnalarla prontamente alla piattaforma.

Craig McDonald, che gestisce il catalogo di Foley, ha sottolineato a 404 Media come il pezzo non solo fosse di qualità scadente, ma anche stilisticamente incompatibile con l'intera produzione musicale del cantante, sollevando una questione fondamentale: Spotify non dovrebbe permettere che brani appaiano sulle pagine ufficiali senza una preventiva approvazione da parte del titolare della pagina stessa.

Questo caso, purtroppo, non è isolato. Indagando sull'origine del brano, si è scoperto che la stessa società detentrice del copyright del falso pezzo di Foley era legata ad altre frodi simili. Tra queste, una canzone intitolata "Happened To You", attribuita falsamente a Guy Clarke, vincitore di un Grammy e deceduto nel 2016, e un'altra, "With You", associata al nome di Dan Berk. Anche in questi casi, le copertine erano immagini artificiali di sconosciuti.

Spotify ha agito rimuovendo il brano di Foley per violazione delle sue politiche sui contenuti ingannevoli, che proibiscono esplicitamente l'impersonificazione volta a trarre in inganno gli utenti. La piattaforma ha dichiarato di aver contattato il distributore del contenuto, SoundOn, una società di proprietà di TikTok, e ha ribadito che i trasgressori recidivi rischiano la rimozione permanente dal servizio.

Resta però un interrogativo a cui Spotify non ha dato risposta: come hanno fatto questi brani a finire direttamente sulle pagine verificate degli artisti? Questo episodio si aggiunge al problema già noto di brani AI prodotti in massa e ascoltati da bot per generare fraudolentemente royalties, come nel caso di un uomo accusato di aver truffato i servizi musicali per circa 11,2 milioni di euro.