SpaceX si prepara a un nuovo capitolo nello sviluppo del suo razzo più ambizioso. Il 24 agosto è la data fissata per il decimo volo di prova integrato di Starship, il gigantesco sistema di lancio composto dal booster Super Heavy e dall’upper stage Starship, che insieme raggiungono un’altezza di circa 120 metri. Il decollo avverrà dallo Starbase, la base operativa dell’azienda in Texas, con una finestra di lancio che si aprirà alle 19:30 ora della costa orientale degli Stati Uniti (le 23:30 in Italia).
Il test arriva dopo mesi particolarmente intensi per la compagnia di Elon Musk. L’ultimo lancio, lo scorso 27 maggio, aveva mostrato luci e ombre: il razzo era decollato con successo, ma circa 45 minuti dopo il secondo stadio aveva perso il controllo e si era disintegrato nello spazio.
Poche settimane più tardi, un’esplosione durante un test statico aveva distrutto Ship 36, il veicolo inizialmente destinato proprio al volo numero 10. Nonostante questi incidenti, SpaceX è riuscita a concludere le indagini e a preparare una nuova configurazione, composta dal Booster 16 e da Ship 37, entrambi in versione “Block 2”, cioè con aggiornamenti incrementali rispetto alle versioni precedenti.
La missione ha obiettivi precisi e delicati: dopo la separazione degli stadi, Starship dovrà rilasciare otto simulatori di massa dei satelliti Starlink, eseguire un riavvio in orbita di un motore Raptor e tentare un ammaraggio controllato nell’Oceano Indiano. Anche il booster avrà un ruolo fondamentale: terminerà il proprio volo con una discesa pilotata nel Golfo del Messico. Riuscire a chiudere con successo tutte queste manovre rappresenterebbe un passo avanti cruciale verso l’affidabilità del sistema.
Il programma Starship non è solo un progetto industriale, ma un tassello chiave della strategia spaziale statunitense. NASA ha scelto proprio questo veicolo come lander lunare per la missione Artemis 3, che dovrebbe riportare astronauti sulla superficie della Luna entro il 2027. Ogni ritardo o insuccesso, dunque, rischia di comprimere ulteriormente i tempi per adattare Starship a quel ruolo, che richiede standard di sicurezza elevatissimi.
Nonostante i fallimenti, SpaceX ha collezionato anche risultati significativi: tra i più spettacolari, il recupero di un booster Super Heavy con le enormi “bacchette” del sistema Mechazilla, montato sulla torre di lancio. Questa tecnologia, se perfezionata, permetterebbe di riutilizzare i razzi con rapidità e costi ridotti, consolidando il vantaggio competitivo dell’azienda.
Guardando oltre, Musk non nasconde il suo obiettivo principale: trasformare Starship nel veicolo con cui l’umanità potrà colonizzare Marte. Ma prima di arrivare al Pianeta Rosso, ogni prova come quella del 24 agosto servirà a costruire la credibilità tecnica necessaria per affrontare missioni sempre più complesse, dalla Luna fino allo spazio interplanetario.