
La <strong>concorrenza dei costruttori cinesi</strong> si fa sentire sempre di più soprattutto nei <strong>segmenti economici</strong> ed è proprio quello il terreno di battaglia che vede in prima linea i costruttori europei, con <strong>Stellantis</strong> e <strong>Renault</strong> decisi a non perdere quote in un mercato che storicamente è stato sotto il dominio dei loro marchi generalisti. Per questo motivo i due gruppi stanno facendo <strong>pressioni sull'Unione Europea per ridurre le regole e allentare gli stringenti requisiti per la sicurezza</strong> imposti per l'<strong>omologazione di nuovi modelli</strong>. L'obiettivo è quello di aprire la strada ad una nuova categoria di auto compatte e soprattutto più economiche da costruire.<h2>LE RICHIESTE DI STELLANTIS E RENAULT</h2><a href="https://www.hdmotori.it/stellantis-tagli-mirafiori-annuncio-610-esuberi/">Stellantis</a> e Renault vorrebbero insomma rilanciare un segmento, quello delle <strong>piccole auto</strong> conosciute un tempo dalle nostre parti come "<strong>utilitarie</strong>" o "<strong>citycar</strong>", che negli ultimi anni è stato abbandonato per via della scarsa domanda a fronte dell'avanzata dei SUV in tutte le fasce e dimensioni possibili.Di recente, il presidente di Stellantis <strong>John Elkann</strong> ha parlato della necessità che anche <a href="https://www.hdmotori.it/auto-articoli-n610628-kei-car-elettriche-europa-studio-vantaggi/">l'Europa pensi alle cosiddette "kei car" tanto care ai giapponesi</a>, cioè dei piccoli veicoli urbani con restrizioni in fatto di dimensioni e motori ma il cui pregio principale sono i prezzi di acquisto ridotti, nonché i bassi costi fiscali e assicurativi. Per Elkann questi veicoli potrebbero essere chiamati "<strong>e-car</strong>" per via della propulsione elettrica.La posizione di Stellantis trova d'accordo anche Renault che, sebbene in piena transizione dirigenziale dopo l'<a href="https://www.hdmotori.it/luca-de-meo-lascia-renault/">annunciata uscita di Luca De Meo</a>, condivide l'obiettivo di <strong>puntare su modelli piccoli ed economici</strong> il cui potenziale di crescita aiuterebbe l'industria europea a fronteggiare la concorrenza cinese soprattutto sul fronte dei prezzi.D'altronde non è un mistero che dalla Cina si sta pianificando l'esportazione in Europa di <strong>vetture elettriche compatte dai listini molto allettanti</strong>. Si parla infatti di modelli in grado di piazzarsi anche sotto della soglia dei 20.000 euro a fronte di una dotazione e di caratteristiche in grado di rivaleggiare con modelli di categoria superiore.<h2>SULLA STRADA DELLE KEI CAR GIAPPONESI</h2>Le <strong>kei ca</strong>r, utilitarie o come si vorranno chiamare, potrebbero essere decisive anche per consentire ai costruttori europei di rispettare i limiti massimi delle <strong>emissioni di CO2</strong>. Secondo alcune stime, inoltre, questi modelli potrebbero avere un <strong>mercato potenziale di 600.000 unità vendute entro il 2030</strong>, con un aumento notevole rispetto alla quota del 5% detenuta attualmente.Prima di arrivare ad un loro ritorno in massa sarà però necessario <a href="https://www.hdmotori.it/nuovo-codice-della-strada-sicurezza-calano-morti-feriti/">convincere l'UE a rivedere le regole sulla sicurezza</a> che impone per i nuovi veicoli la presenza di <strong>airbag laterali</strong>, sensori che rilevano se un conducente si sta addormentando, avviso di attraversamento della corsia e <strong>crash test</strong> molto rigorosi.Il rispetto di tali requisiti e il costo degli accessori obbligatori per la sicurezza incide notevolmente sul listino al pubblico di una vettura, al punto che sommando anche l'adeguamento alle norme antinquinamento si parla di un <strong>aggravio compreso tra 850 e 1.400 euro per ogni esemplare</strong> venduto.I costruttori giustificano la loro richiesta con il fatto che i requisiti di sicurezza imposti dall'UE non sarebbero necessari per veicoli compatti progettati essenzialmente per la guida in città e non in grado di raggiungere delle alte velocità. La <strong>Commissione europea</strong>, da parte sua, ha detto che sta vagliando la questione, mentre sullo sfondo restano le perplessità legate alle valutazioni dell'ente indipendente <a href="https://www.hdmotori.it/auto-articoli-n616237-crash-test-euro-ncap-modelli-economici-normative/">Euro NCAP</a>, che al contrario continua ad alzare l'asticella nei suoi crash test in fatto di requisiti minimi per l'assegnazione delle famose cinque stelle.