“Stop Killing Games – Una norma a tutela della stupidità” (il ritorno delle opinioni assurde di Zeb89)

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minioctt Jul 30, 2025 · 3 mins read
“Stop Killing Games – Una norma a tutela della stupidità” (il ritorno delle opinioni assurde di Zeb89)
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Sentivamo il bisogno di ridere un pochino, in questi giorni difficili… e per nostra fortuna è arrivato da noi Zeb con un nuovissimo video di 15 minuti su un’altra delle sue opinioni ridicole… ed è subito un ritorno al 2016-2018, che quasi mi si scalda il cuore. Possibile indovinare cosa gli fa girare i maroni stavolta? Ma ovviamente l’iniziativa Stop Killing Games, che lui reputa cringe! (Per quanto, a differenza di Pirate Software, lui non sia direttamente contro… è solo che reputa la cosa una stronzata a cui è inutile pensare; insomma, poteva andare molto peggio.) 😹

Allora, per carità, in questo suo yapping senza capo né coda qualcosa di giusto lo dice pure: per esempio, il fatto che per evitare la rogna dei giochi online che chiudono basterebbe giocare solo ai prodotti degli sviluppatori per bene, e non comprare più la roba di EA o Ubisoft, aziende che non fanno un singolo gioco davvero bello da credo almeno 30 anni… Ma in questo caso non so se la sua retorica liberista del “votare col borsello” funzioni, perché non so se la quantità di persone a favore di questa bella iniziativa sarebbe una massa sufficientemente critica qualora si organizzasse semplicemente per non comprare più i giochi di merda… (Cosa che comunque nella pratica non succederebbe, perché molti gamerz sono scemi, ma lasciamo stare.) 😧

Comunque sia, è abbastanza evidente che ha capito meno di metà della questione, nonostante ripeta più e più volte che lui si è informato e tutto, e facendo più volte il verso ad ipotetici commentatori che potrebbero rinfacciargli la cosa come me adesso… la differenza è che io delle argomentazioni ce le ho, e non dico “eh Zeb ma…“. Non serve nemmeno guardare tutto il video per capire che lui non ha capito che:

  1. La legge non vuole obbligare i produttori a mantenere i servizi di un gioco in eterno, ma solo assicurare che una volta dismesso i giocatori abbiano comunque qualche modo di continuare a giocare, cosa che nella pratica significa permettere di mettere su un proprio server, come tra l’altro era normale ai “tempi d’oro del gaming” che lui ricorda con tanta nostalgia.
  2. Non solo questo, ma anche in primis obbligare i produttori ad essere più chiari in anticipo riguardo i piani di dismissione, per cui deve essere scritta nera su bianco la data di morte di un gioco, così che i consumatori abbiano più dati per votare col borsello, come piace a lui, e non perdere l’accesso al gioco a sorpresa.
  3. Riguardo i giochi single-player che richiedono un collegamento Internet costante, la butta completamente in caciara, ignorando che il problema non è la connessione Internet in sé, ma il collegamento ad un server remoto proprietario… quando (non se) questo verrà dismesso, il gioco anche se single-player smetterà completamente di funzionare, ed è questo che la legge vuole evitare, non fermare “il progresso tecnologico” come dice lui.

Per altri, già qui ci sarebbe da chiudere il sipario, ma a me non bastava… quindi ho visto il video dall’inizio alla fine. E quindi ho riso ulteriormente avendo visto che, con la seconda metà del video, caccia fuori a caso un benaltrismo assurdo su quali sono davvero i problemi dei videogiochi moderni (il cheating online), e che piuttosto servirebbe una norma europea per sistemare quelli; E ok, ci sta pure, ripeto… ma Zeb, porca puttana, hai 36 anni, puoi evitare di scadere in fallacie logiche così banali? Anzi: qualunque cittadino europeo può avviare un’iniziativa di raccolta firme come quella in questione… organizzati e crealo tu il disegno di legge per richiedere che i giocatori forniscano i propri documenti per giocare online, maremma maiala! 🥴