Nelle scorse ore Netflix ha annunciato le date di uscita della quinta e ultima stagione di Stranger Things: l’ultima avventura nel Sottosopra inizierà il 26 novembre con i primi quattro episodi, poi tre episodi saranno rilasciati il 25 dicembre, mentre il finale di stagione e dell’intera serie arriverà il 31 dicembre. I rilasci avvengono quindi in contemporanea con tre grosse festività osservate negli Stati Uniti - il giorno del Ringraziamento (che per la precisione è il 26 novembre), poi naturalmente Natale e Capodanno.
È decisamente improbabile che si tratti di una fortuita coincidenza: il colosso dello streaming vuole evidentemente massimizzare il potenziale bacino di utenti di quello che è diventato uno dei suoi blockbuster principali. L’attesa è molto alta per la conclusione della serie, che ha avuto una gestazione molto lunga (sono passati tre anni ormai dall’uscita della quarta stagione!). In base a quanto è emerso finora, non è stata una produzione problematica, semplicemente molto impegnativa e ambiziosa. I ragazzi del cast principale sono peraltro cresciuti molto - basti considerare che Millie Bobby Brown, Eleven, nel frattempo si è sposata! - e quindi è stato necessario fare ricorso a tecnologie digitali per ringiovanirli un po’.
Senza addentrarci troppo nei particolari per chi ancora non si è messo in pari, la quarta stagione è finita promettendo uno scontro finale tra le forze del Sottosopra, comandate dal diabolico Vecna, e la cricca di Hawkins posta come linea di difesa ultima per il mondo come lo conosciamo. Tutti i membri del cast dovrebbero riprendere i propri ruoli, da Winona Ryder a Finn Wolfhard, passando per Gaten Matarazzo, Caleb McLaughlin, Noah Schnapp, Sadie Sink, Natalia Dyer, Charlie Heaton, Joe Keery, Maya Hawke, David Harbour e Brett Gelman. Tra le new entry del cast figura anche Linda Hamilton, famosa soprattutto per aver interpretato Sarah Connor in Terminator.
La quinta stagione sarà composta quindi di otto episodi. I creatori dello show, i fratelli Duffer, e i membri del cast avevano detto in passato che il progetto era di portata tale che la produzione di ogni episodio era paragonabile a quella di un film.