La scorsa settimana è arrivata la notizia del blocco di Streaming Community, una piattaforma online nota per la trasmissione illegale di film e serie TV. L'intervento delle forze dell'ordine è decisamente più incisivo rispetto a quelli passati dato che adesso si è aperta un'indagine che rende vano anche il "semplice" cambio del dominio, strategia che per anni ha permesso la sopravvivenza del sito.
Adesso, arriva anche l'intervento della Federazione per la Tutela delle Industrie dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali, meglio nota come FAPAV, che spiega come si è arrivati al provvedimento e conferma la totale estraneità di Privacy Shield.
In un comunicato stampa, la Federazione spiega:
"FAPAV tiene a sottolineare che tale operazione non ha nulla a che a vedere con la piattaforma Piracy Shield, ad oggi operativa solo per quanto riguarda la pirateria di eventi sportivi live: si tratta di un blocco ottenuto tempestivamente a seguito di un intervento giudiziario e non amministrativo, in considerazione del fatto che la distribuzione e la visione di film e serie tv attraverso siti illeciti è un reato che danneggia l'intero settore audiovisivo.
Federico Bagnoli Rossi, presidente della Federazione, ha commentato spiegando che i tecnici hanno eseguito l'operazione del blocco del sito in nome dei titolari dei diritti e ribadisce con chiarezza che Privacy Shield al momento può bloccare soltanto la messa online illegale di contenuti sportivi live entro 30 minuti.
Si ricorda che la Federazione, ed è anche Bagnoli Rossi stesso a sottolinearlo, ha già richiesto l'estensione di Privacy Shield allo scopo di contrastare la diffusione di siti che permettono di accedere illegalmente a film e serie TV protetti da copyright. L'Autorità Garante per le Comunicazioni si è in realtà già mossa in tal senso: il prossimo passo è quello della consultazione pubblica.
Streaming Community è un sito pirata che diffonde illegalmente film e serie tv. L’ordine di blocco dinamico ottenuto rappresenta un segnale importante nel contrasto alla pirateria, fenomeno che reca gravi danni all’industria audiovisiva e al Sistema Paese, incidendo anche sulle opportunità per i giovani di provare a realizzarsi professionalmente nel settore del cinema e della tv. [...]
L’obiettivo è quello di estendere l’uso della piattaforma anche ai contenuti audiovisivi di prima visione, come previsto dalla Legge 93/2023, e in tal senso in corso in queste settimane una consultazione AGCOM finalizzata proprio a raggiungere questo obiettivo.
Ha infine sottolineato Bagnoli Rossi, che preme a ricorda come il problema della pirateria rimane un grande freno allo sviluppo dell'industria dell'intrattenimento. Quest'anno verrà presentata una nuova ricerca in cui emergerà la situazione attuale del fenomeno in Italia.