Le ondate di calore che hanno colpito gli oceani nel 2024 sono state tra le più gravi mai registrate, soprattutto nel Sudovest del Pacifico, una delle zone più colpite dal cambiamento climatico. Secondo un nuovo rapporto della World Meteorological Organization (WMO), queste ondate hanno interessato oltre il 10% della superficie oceanica globale, con effetti devastanti sull’ambiente e sulle popolazioni locali.
OCEANO SEMPRE PIU CALDO E ACIDOLe temperature del mare nella regione, che comprende Australia, Nuova Zelanda, Indonesia, Filippine e altre isole del Pacifico, hanno raggiunto livelli record nel 2024, superando di circa mezzo grado la media del periodo 1991-2020. Questo innalzamento anomalo è stato favorito anche dal fenomeno climatico El Niño.
Oltre al caldo, l’oceano sta diventando più acido, una condizione che rende la vita molto più difficile per pesci, coralli e tutte le altre forme di vita marina. Questo problema si riflette anche sull’economia, visto che molte comunità locali vivono grazie alla pesca e al turismo. Nel 2024, quasi 40 milioni di chilometri quadrati di oceano sono stati colpiti dalle ondate di calore marine.
LIVELLO DEL MAREUn’altra conseguenza diretta dell’aumento delle temperature è l’innalzamento del livello del mare, che in questa regione cresce più rapidamente rispetto alla media globale. Questo rappresenta una minaccia concreta per milioni di persone: oltre la metà degli abitanti del Sudovest del Pacifico vive a meno di 500 metri dalla costa.
In alcuni casi, le conseguenze sono già drammatiche. Sull’isola di Serua, nelle Fiji, il mare ha eroso la costa, invaso i terreni agricoli e danneggiato le case. In certi momenti, era persino possibile attraversare l’isola in barca senza mai toccare terra. Tuttavia, per molte comunità indigene lasciare la propria terra è impensabile, nonostante i rischi crescenti.
Anche le zone montuose non sono state risparmiate. Sulle montagne della Nuova Guinea occidentale, esistono rari ghiacciai tropicali che stanno rapidamente scomparendo. Le immagini satellitari mostrano che dal 2022 si sono già ridotti della metà. Se il trend continuerà, potrebbero sparire completamente entro il 2026. Un segnale preoccupante che mostra quanto sempre più aree del pianeta siano vulnerabili alla crisi climatica.
I governi della regione, come le Filippine, stanno lavorando su piani di adattamento per rendere le comunità più resistenti agli effetti del cambiamento climatico. Anche se si prevede una diminuzione nel numero dei cicloni tropicali, quelli che colpiranno saranno molto più intensi. E i danni potrebbero essere enormi.