L’annuncio arriva con grande risonanza: la Svezia sta costruendo il suo più potente supercomputer per uso industriale, e sarà alimentato dalle tecnologie AI più avanzate di NVIDIA. A sostenere questo progetto d’avanguardia è un consorzio che unisce alcune tra le aziende più influenti del Paese: AstraZeneca, Ericsson, Saab e SEB, affiancate dall’investitore Wallenberg Investments.
Questo consorzio ha l’obiettivo di creare una nuova infrastruttura AI pensata per soddisfare esigenze complesse e diversificate. Il cuore tecnologico sarà rappresentato da due NVIDIA DGX SuperPOD di ultima generazione, basati sui nuovi sistemi Grace Blackwell GB300. Una volta in funzione, questa struttura rappresenterà il più grande supercomputer aziendale della Svezia, con capacità computazionali in grado di sostenere applicazioni AI avanzate e training su larga scala.
Ma non si tratta soltanto di potenza di calcolo. NVIDIA ha in programma anche l’apertura del suo primo AI Technology Center in territorio svedese. Il centro sarà dedicato alla ricerca applicata, alla formazione di nuove competenze e alla collaborazione attiva con le imprese. Saranno offerti corsi pratici attraverso la Deep Learning Institute e supporto diretto da parte degli esperti NVIDIA, con l’intento di rafforzare l’ecosistema nazionale dell’AI e favorire lo sviluppo di talenti locali.
Il progetto è stato presentato ufficialmente dal fondatore e CEO di NVIDIA, Jensen Huang, durante un evento nel sud della Svezia. Huang ha definito l’AI come il motore della nuova era industriale, paragonandone l’importanza a quella dell’elettricità e di Internet nei secoli passati.
Ogni azienda partner utilizzerà il supercomputer in base ai propri bisogni strategici. AstraZeneca, per esempio, si concentrerà sull’uso dell’AI per la scoperta e lo sviluppo di nuovi farmaci, sfruttando modelli fondamentali, inferenza multi-modale e gestione dati complessi. Ericsson, dal canto suo, impiegherà le capacità del sistema per ottimizzare le prestazioni delle reti, sviluppare modelli predittivi e rinnovare i propri modelli di business.
La società di difesa Saab intende invece accelerare la progettazione di tecnologie militari avanzate, integrando l’AI con le proprie piattaforme di punta. Infine, la banca SEB adotterà queste tecnologie per aumentare la produttività interna, creare nuovi servizi per i clienti e garantire un’evoluzione coerente con le sfide digitali future.
A margine dell’iniziativa, è emerso anche un dato interessante sul futuro dei supercomputer: secondo una recente ricerca, entro il 2030 un singolo sistema AI potrebbe arrivare a contenere fino a due milioni di chip, costare circa 200 miliardi di dollari (circa 184 miliardi di euro) e consumare fino a 9 gigawatt, equivalenti alla produzione di nove reattori nucleari. Un segnale chiaro di quanto l’AI non sia più un’opzione, ma una direzione già intrapresa.