Tagli storici alla NASA: il piano 2026 di Trump riduce fondi e personale

https://www.hdblog.it/mercato/articoli/n620521/trump-taglia-bilancio-nasa-2026/

HDblog.it Jun 03, 2025 · 2 mins read
Tagli storici alla NASA: il piano 2026 di Trump riduce fondi e personale
Share this

Il piano di bilancio federale per il 2026 proposto dall’amministrazione Trump rischia di ridimensionare pesantemente il futuro dell’esplorazione spaziale statunitense. Pubblicato in forma completa il 31 maggio, il documento conferma le anticipazioni diffuse all'inizio del mese: un drastico taglio dei finanziamenti per la NASA, una riduzione del personale e la chiusura di molte delle sue missioni scientifiche più significative.

Il documento propone un budget complessivo per la NASA pari a 18,8 miliardi di dollari (circa 17,4 miliardi di euro), ben al di sotto dei 24,8 miliardi di dollari dell'anno fiscale precedente. Si tratterebbe della riduzione più consistente mai registrata in un solo anno per l’agenzia, riportando i livelli di finanziamento a quelli dei primi anni Sessanta, se si tiene conto dell’inflazione. Particolarmente colpiti sarebbero i programmi scientifici, con un taglio del 47% che ridurrebbe i fondi destinati alla ricerca a 3,9 miliardi di dollari.

Le conseguenze previste sono pesanti: 41 progetti scientifici verrebbero cancellati, tra cui missioni che hanno segnato tappe fondamentali nell’esplorazione del Sistema Solare. La sonda Juno, attiva intorno a Giove dal 2016, e la storica New Horizons, che nel 2015 ha effettuato il primo sorvolo ravvicinato di Plutone, verrebbero chiuse definitivamente. Anche il progetto Mars Sample Return, che prevede il ritorno sulla Terra di campioni raccolti da Perseverance, non riceverebbe più alcun finanziamento. Altre vittime includono gli orbiter Mars Odyssey e MAVEN, e la collaborazione con l’Agenzia Spaziale Europea sulla missione del rover Rosalind Franklin, destinato alla ricerca di vita su Marte.

Uno dei punti più controversi del piano riguarda il personale: la forza lavoro della NASA subirebbe una riduzione del 32%, passando da oltre 17.000 dipendenti a poco meno di 12.000. Inoltre, verrebbe eliminato l’Ufficio per l’Impegno nelle STEM, responsabile di programmi educativi e di divulgazione scientifica, con la giustificazione che l’ispirazione per le nuove generazioni deriverà direttamente dalle missioni attive.

Tuttavia, non tutto verrebbe smantellato. Il Nancy Grace Roman Space Telescope, erede del telescopio Hubble e uno dei progetti più attesi nel campo dell’astronomia, resta in programma. Ma anche qui i finanziamenti sarebbero ridotti a 156,6 milioni di dollari, meno della metà rispetto a quanto originariamente pianificato.

Infine, il piano conferma la ristrutturazione della missione Artemis: dopo la terza missione con equipaggio nel 2027, verrebbero eliminati il razzo Space Launch System e la capsula Orion, sostituiti da mezzi sviluppati da aziende private nell’ambito del nuovo programma "Commercial Moon to Mars", finanziato con 864 milioni di dollari.

Le reazioni non si sono fatte attendere. La Planetary Society, organizzazione non-profit a sostegno dell’esplorazione spaziale, ha definito la proposta un “evento estintivo” per le attività scientifiche della NASA, sottolineando i rischi per l’intera filiera industriale e tecnologica americana. E non è sola: una parte significativa del Congresso, incluso il Caucus bipartisan per la Scienza Planetaria, si è già detta “profondamente preoccupata”.

Resta da vedere quale sarà l’esito del confronto parlamentare. Molti osservatori ritengono che il piano, nella forma attuale, abbia poche possibilità di essere approvato senza modifiche sostanziali.