Telegram e Francia, scontro senza fine: i retroscena di Durov sulle elezioni moldave

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HDblog.it Sep 29, 2025 · 2 mins read
Telegram e Francia, scontro senza fine: i retroscena di Durov sulle elezioni moldave
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Lo "scontro" tra la Francia e Pavel Durov si arricchisce di un ennesimo atto. Il fondatore di Telegram ha accusato nelle scorse ore l'intelligence francese di avergli proposto uno scambio: censurare alcune fonti moldave sull'app di messaggistica in cambio di un "ammorbidimento" del suo caso giudiziario che lo vede protagonista in Francia da agosto dello scorso anno, quando fu arrestato con l'accusa di aver permesso su Telegram la diffusione di contenuti illegali, tra cui materiale pedopornografico e altri legati all'estremismo.

Secondo il Ministero degli Esteri transalpino, la rivelazione di Durov è sospetta a partire dal timing. Ieri infatti in Moldavia si votava il rinnovo del parlamento (con oltre la metà delle preferenze, il partito filo europeo ha avuto la meglio su quello filo russo uscente): "Dopo la Romania, la Moldavia. A Durov piace lanciare accuse mentre ci sono delle elezioni in corso", ha scritto su X il Ministero insinuando che le accuse del russo fossero mirate solo a influenzare le votazioni. Durov ha negato le accuse, definendole "legalmente e logicamente assurde".

Il numero uno di Telegram aveva spiegato che mentre era bloccato a Parigi per le vicende giudiziarie, fu contattato da un intermediario dell'intelligence francese che gli chiese di aiutare il governo moldavo a censurare alcuni canali in vista delle elezioni presidenziali. Lo staff di Telegram ha esaminato i canali segnalati sia dalle autorità francesi che da quelle moldave e rimosso quelli che violavano chiaramente i termini di servizio della piattaforma. Una revisione insufficiente per le autorità di Parigi, che avevano delle idee precise su cosa andasse fatto.

L'intelligence, in cambio di una piena collaborazione, avrebbe "parlato bene" di Durov al giudice che ne aveva ordinato l'arresto ad agosto. Uno scambio che il russo definisce inaccettabile sotto diversi aspetti: "Se l'agenzia si fosse effettivamente rivolta al giudice, avrebbe costituito un tentativo di interferire nel procedimento giudiziario. Se si fosse limitata a dichiarare di averlo fatto senza farlo realmente, allora avrebbe sfruttato la mia situazione legale in Francia per influenzare gli sviluppi politici nell'Europa orientale – uno schema che abbiamo già osservato in Romania", ha spiegato Durov nel suo post su X.

Così lo staff di Telegram ha ricevuto una seconda lista di canali moldavi che le autorità francesi consideravano un problema. Sono stati esaminati anche questi, spiega ancora Durov, senza ravvisare nulla che non rispettasse le linee guida della piattaforma. Evidentemente era un problema di linea politica sgradita, ragione per cui i canali in questione sono stati mantenuti online: "Abbiamo rifiutato di dar seguito a questa richiesta".

Telegram è impegnata a tutelare la libertà di parola e non rimuoverà contenuti per ragioni politiche. Continuerò a denunciare ogni tentativo di fare pressione su Telegram per censurare dei contenuti della nostra piattaforma - ha concluso Durov su X.