Un serpente robotico con tentacoli pericolosamente realistici potrebbe presto sostituire i sub nelle operazioni offshore più rischiose. È il frutto della collaborazione tra il National Robotarium del Regno Unito e il centro brasiliano Senai Cimatec, che hanno presentato un prototipo lungo un metro, capace di muoversi in acqua con una flessibilità mai vista prima.
Le reti sottomarine di tubature e impianti si estendono per milioni di chilometri, spesso a profondità che sfiorano i 3.000 metri. Qui il controllo e la manutenzione diventano un incubo logistico ed economico: un guasto può costare miliardi e le operazioni di smantellamento entro il 2030 supereranno i 93 miliardi di euro. In questo scenario, un robot che imita la mobilità di un organismo marino offre una possibilità concreta di intervenire senza mettere a rischio vite umane.
Il segreto del prototipo sta nella sua architettura. Una spina dorsale flessibile, attraversata da cavi che imitano i tendini, permette al braccio robotico di piegarsi con estrema precisione e di adattarsi a forme complesse come quelle delle turbine eoliche sottomarine o delle condotte di gas e petrolio. Sensori distribuiti lungo la struttura forniscono in tempo reale dati sulla posizione e la curvatura, così che il robot sappia sempre come orientarsi anche in acque turbolente.
Nei test condotti nel bacino di prova del National Robotarium, la macchina ha mostrato una sorprendente resilienza: sottoposta a forze equivalenti a 300 volte la gravità terrestre, è riuscita a recuperare l’equilibrio e tornare alla sua posizione iniziale in pochi secondi. Questa capacità di compensare le perturbazioni è fondamentale per un eventuale impiego insieme a veicoli subacquei autonomi.
Rowanne Miller, project manager del centro britannico, ha sottolineato come il lavoro svolto non si limiti a un perfezionamento delle tecnologie già note: “Abbiamo portato avanti un progetto end-to-end, dall’idea iniziale ai test reali, creando uno strumento che cambia radicalmente il modo di affrontare le ispezioni subacquee”.
Anche dal Brasile arrivano parole di entusiasmo. Lucas Silva, coordinatore della ricerca al Senai Cimatec, ha definito la collaborazione “un nuovo ramo nello sviluppo della robotica”, capace di aprire scenari applicativi finora impensabili.
Il settore energetico offshore è il principale destinatario di questa innovazione. Oggi le ispezioni richiedono navi di grandi dimensioni e squadre di sommozzatori specializzati, con alti costi e impatti ambientali. Un sistema flessibile e leggero, capace di operare da veicoli più piccoli, permetterebbe di abbattere le emissioni e contenere le spese. Il robot-tentacolo sarà in vetrina il 18 settembre al primo UK Robotics Expo.