Nel mese di maggio 2025, il consumo nazionale di energia elettrica in Italia si è attestato a 24,2 miliardi di kilowattora, evidenziando una contrazione del 2,7% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Tuttavia, una volta corretti gli effetti legati al calendario e alle condizioni climatiche, il calo si riduce all’1,8%.
La diminuzione della domanda è influenzata da due fattori principali: un giorno lavorativo in meno rispetto a maggio 2024 (21 contro 22) e una temperatura media mensile più bassa di 0,6°C.
Dal punto di vista geografico, tutte le macroaree hanno registrato un calo nei consumi: -3,1% al Nord, -3% al Centro e -1,6% nel Mezzogiorno e nelle Isole.
Guardando ai primi cinque mesi dell’anno, il fabbisogno elettrico nazionale mostra una flessione dell’1,1% rispetto allo stesso periodo del 2024, anche se la variazione corretta risulta sostanzialmente stabile (+0,1%).
L’indicatore IMCEI, che monitora i consumi delle grandi imprese industriali ad alto consumo energetico, ha mostrato a maggio un incremento dell’1% su base annua (+1,2% il dato rettificato). I settori della meccanica, dell’alimentare, dei materiali da costruzione (come cemento, calce e gesso) e della carta risultano in crescita. In calo invece trasporti, metalli non ferrosi, chimica, ceramica e vetro. La siderurgia resta pressoché invariata.
Rispetto al mese precedente (aprile 2025), la richiesta di elettricità, destagionalizzata e aggiustata per il calendario, ha segnato un calo dello 0,8%. Al contrario, l’indice IMCEI ha segnato un +2,8%, proseguendo un trend di crescita iniziato tre mesi prima.
Per quanto riguarda i consumi rilevati dai distributori locali (E-Distribuzione, UNARETI, A-Reti, Edyna e Deval), l’indice IMSER, che viene pubblicato con due mesi di ritardo, indica per marzo 2025 una flessione del 3,7% rispetto allo stesso mese del 2024.
Nel bilancio elettrico di maggio, l’Italia ha coperto l’86,5% della propria domanda con produzione interna, mentre il restante 13,5% è stato soddisfatto tramite importazioni nette dall’estero, pari a 3,3 TWh, in calo del 13,7% su base annua.
La generazione netta di energia italiana ha raggiunto i 21 miliardi di kWh. Le fonti rinnovabili hanno soddisfatto il 55,9% del fabbisogno elettrico, segnando il livello più alto mai registrato (era al 52,8% nel maggio 2024). Le tecnologie in crescita includono il fotovoltaico (+27,1%), l’eolico (+11,3%) e la geotermia (+2%). Hanno invece registrato una diminuzione l’idroelettrico (-15,3%) e la produzione da fonti termiche (-5,1%). In alcune ore del mese, la produzione da rinnovabili ha superato il fabbisogno nazionale.
La nuova potenza rinnovabile installata a maggio è stata di 566 MW, con un calo del 14% rispetto a un anno prima: 162 MW in Alta Tensione, 201 MW in Media Tensione e 204 MW in Bassa Tensione. Da gennaio a maggio 2025, la potenza installata è aumentata di 2.650 MW, segnando un decremento del 12,1% rispetto allo stesso periodo del 2024.
Al 31 maggio 2025, in Italia risultano operativi 803.759 sistemi di accumulo, con una capacità totale di 14.708 MWh e una potenza nominale complessiva di 6.285 MW, in crescita del 69,6% rispetto all’anno precedente. La spinta all’espansione del settore è stata trainata in particolare dall’attivazione di impianti grid-scale selezionati attraverso il Capacity Market. Dall’inizio di maggio 2024, la nuova capacità in Alta Tensione installata ha raggiunto i 3.825,78 MWh.