Test a White Sands per il robot a quattro zampe destinato a Luna e Marte

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HDblog.it Aug 27, 2025 · 2 mins read
Test a White Sands per il robot a quattro zampe destinato a Luna e Marte
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Il silenzio delle dune di gesso di White Sands, nel deserto del New Mexico, è stato interrotto di recente da un insolito “passeggero”: un robot a quattro zampe. Stavolta non si tratta di un prototipo militare o di un esperimento artistico, ma di un progetto legato direttamente al programma NASA “Moon to Mars”, che mira a sviluppare tecnologie per lunghe permanenze sulla Luna e future missioni con equipaggio su Marte.

Il campo di dune, uno dei più estesi al mondo, è stato scelto dagli ingegneri dell’Oregon State University come terreno ideale per simulare superfici instabili simili a quelle extraterrestri. Le condizioni ambientali di White Sands, con sabbia mobile e calore estremo, riproducono in modo efficace le difficoltà che robot e astronauti si troveranno ad affrontare su corpi celesti privi di atmosfera e con terreni poco consistenti.

Il progetto, battezzato LASSIE (Legged Autonomous Surface Science in Analog Environments), riunisce ingegneri, scienziati cognitivi, geologi e ricercatori di diverse università statunitensi insieme al Johnson Space Center della NASA. Obiettivo: addestrare macchine capaci di muoversi in autonomia, prendere decisioni e assistere l’uomo in scenari esplorativi dove i comandi da Terra arrivano con minuti di ritardo.

Per cinque giorni il quadrupede è stato spinto oltre i suoi limiti tra sabbia, vento e temperature superiori ai 38 °C. Ogni passo forniva dati preziosi: i sensori nelle “zampe” registravano variazioni di stabilità e resistenza, imitando in parte il modo in cui l’essere umano percepisce il terreno sotto i piedi. A differenza dei classici rover su ruote, questo tipo di robot può affrontare superfici cedevoli e irregolari, adattandosi con più agilità.

La vera novità emersa dai test è stata l’autonomia: grazie ad algoritmi aggiornati, il robot ha potuto scegliere percorsi, fermarsi e ripartire senza ricevere istruzioni in tempo reale. Un traguardo considerato essenziale per l’esplorazione di Marte, dove i tempi di comunicazione con la Terra non permettono correzioni istantanee. Un quadrupede indipendente potrebbe così affiancare gli astronauti, trasportare strumenti scientifici e persino individuare aree di interesse geologico prima dell’arrivo di un equipaggio.

Non è la prima volta che questi robot vengono messi alla prova in scenari estremi: in passato sono stati testati anche sulle pendici ghiacciate del Monte Hood in Oregon, che ricordano i poli lunari. Ogni ambiente fornisce lezioni diverse: le dune aiutano a studiare la mobilità su sedimenti sabbiosi, mentre i terreni vulcanici e ghiacciati preparano alle sfide delle superfici miste di ghiaccio e roccia.

Secondo Cristina Wilson, ricercatrice dell’Oregon State University, il potenziale dei quadrupedi è enorme: “Abbiamo ancora molta strada da fare, ma questi passi sono fondamentali per portare un giorno i robot a quattro zampe sulla Luna e su Marte”.