Il Texas sta per diventare il prossimo stato americano a riconoscere il diritto dei consumatori alle riparazioni fai-da-te, abbracciando parte delle rivendicazioni a lungo portate avanti dagli attivisti contro il cosiddetto e-waste e l'obsolescenza programmata.
Con un voto unanime di 31 a 0, il Senato del Texas ha approvato il disegno di legge HB 2963, portando lo stato sempre più vicino all’introduzione di una legge sul diritto alla riparazione. La misura, se firmata dal governatore Greg Abbott, obbligherà i produttori a fornire parti di ricambio, manuali tecnici e strumenti necessari per la riparazione degli apparecchi venduti o utilizzati nello stato.
Il Texas diverrebbe così il nono stato americano a introdurre una legislazione sul diritto alla riparazione e il settimo a includere specificamente i dispositivi elettronici di consumo, dopo New York, Colorado, Minnesota, California, Oregon, Maine e Washington. Ad ogni modo, il voto avvenuto durante il finesettimana merita attenzione particolare: il Texas è l'unico stato a guida repubblicana ad essersi dato una legge a sostegno delle riparazioni fai-da-te, il che potrebbe indicare che il tema è diventato popolare anche trai conservatori americani, storicamente più vicini alle posizioni delle grandi aziende tecnologiche.
L’organizzazione PIRG (Public Interest Research Group), che ha sostenuto la proposta, ha sottolineato come la legge contribuirà a ridurre i rifiuti elettronici, stimati in circa 621.000 tonnellate annue solo in Texas. Un’enorme quantità di materiale che comporta costi economici e ambientali significativi. La legge potrebbe anche spingere le aziende ad adottare una maggiore trasparenza sui componenti dei propri prodotti.
Nel frattempo, giova ricordare che anche le stesse grandi aziende si stanno mostrando più aperte a questo tema. Apple, ad esempio, da alcuni anni offre un programma per facilitare le riparazioni fai-da-te, senza passare per l'assistenza ufficiale, fornendo in comodato d'uso accessori dedicati, mentre, in Repubblica Ceca, Philips ha lanciato un programma sperimentale che consente di creare parti di ricambio per il rasoio OneBlade usando la stampa 3D.
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