La startup cinese Space Pioneer ha superato un altro step nello sviluppo del suo razzo riutilizzabile Tianlong-3, concepito per competere con il Falcon 9 di SpaceX. Dopo l’incidente dello scorso anno, quando il vettore si staccò inaspettatamente dalla piattaforma di test esplodendo sulle colline vicine, l’azienda ha annunciato di aver completato con successo una prova a piena scala dei motori. Nove Tianhuo-12 hanno funzionato insieme per 35 secondi da una piattaforma offshore nello Shandong, generando circa 1.100 tonnellate di spinta. Un risultato che, secondo la società, rappresenta l’esame più complesso mai affrontato nella sua storia.
Il Tianlong-3, alto 72 metri, è progettato come razzo a due stadi con primo stadio riutilizzabile fino a 20 volte. Potrà trasportare circa 18 tonnellate in orbita terrestre bassa, una capacità paragonabile a quella del Falcon 9, che da oltre dieci anni detiene lo standard internazionale nei lanci commerciali. L’obiettivo non è soltanto tecnologico: il razzo dovrà portare in orbita gruppi di satelliti per le costellazioni Guowang e Qianfan, entrambe pensate per offrire internet satellitare e composte da oltre 13.000 unità ciascuna. Per ora meno dell’1% di questi satelliti è stato lanciato, e la mancanza di vettori affidabili rischia di rallentare i progetti.
Space Pioneer punta a effettuare oltre 30 missioni l’anno una volta che il vettore entrerà in servizio, con l’idea di proporre un servizio di lanci a basso costo e ad alta frequenza. La corsa ai razzi riutilizzabili, però, non riguarda solo questa società. La rivale LandSpace è al lavoro sullo Zhuque-3, che potrebbe debuttare in volo orbitale tra settembre e novembre, mentre la China Aerospace Science and Technology Corporation prepara il Long March-12A, previsto per la fine del 2025. Tutti e tre i progetti seguono una filosofia simile: razzi medi, due stadi, con capacità di riuso del primo modulo. Una scelta che riprende l’approccio inaugurato da SpaceX, dimostratosi vincente nel ridurre drasticamente i costi di lancio.
La strada cinese, tuttavia, resta accidentata. Oltre all’esplosione del Tianlong-3, LandSpace ha registrato il fallimento del terzo volo del suo Zhuque-2E, mentre i test di rientro verticale del Long March-12A non hanno mai avuto un resoconto ufficiale. Nonostante ciò, la pressione rimane alta: Pechino considera strategica la costruzione di costellazioni satellitari, sia per motivi commerciali che geopolitici, e senza razzi riutilizzabili la competizione con gli Stati Uniti sarebbe impossibile.
Il confronto con Falcon 9 resta inevitabile e la creazione di SpaceX ha effettuato decine di missioni l’anno, trainata soprattutto dalla messa in orbita della costellazione Starlink. Se la Cina riuscirà a portare rapidamente in servizio i suoi nuovi vettori, il divario in termini di capacità e frequenza di lancio potrebbe ridursi sensibilmente.