TikTok rimane per ora scaricabile e utilizzabile negli Stati Uniti. Il presidente Donald Trump ha deciso di concedere una terza proroga di 75 giorni al divieto imposto all’applicazione cinese, secondo quanto riportato dal Wall Street Journal. La nuova estensione è stata necessaria a causa della totale assenza di progressi nelle trattative con la Cina, ancora in fase di stallo per via delle tensioni economiche bilaterali.
Ricordiamo che la prima mossa per limitare TikTok era arrivata a gennaio, quando era entrata in vigore la legge "Protecting Americans From Foreign Adversary Controlled Applications Act", pensata per impedire che app sotto il controllo di governi stranieri potenzialmente ostili potessero raccogliere dati degli utenti statunitensi. Nonostante il divieto, Trump ha finora ordinato al Dipartimento di Giustizia di non applicare realmente la legge, in attesa di una possibile acquisizione americana dell’app.
L’amministrazione ha valutato una varietà di potenziali acquirenti o partner commerciali, tra cui spiccano nomi noti come Oracle, Amazon e la startup Perplexity. Ma nella rosa dei possibili protagonisti di un’operazione tutta statunitense ci sono anche volti meno prevedibili, come l’influencer Jimmy Donaldson (noto come MrBeast), l’investitore televisivo Kevin O’Leary, Jesse Tinsley di Employer.com e il miliardario Frank McCourt. Nonostante l’interesse dimostrato da queste figure, nessuna offerta ha finora ottenuto il via libera né dagli Stati Uniti né da Pechino.
La questione è strettamente legata al quadro geopolitico più ampio: i dazi imposti dall’amministrazione Trump sui prodotti cinesi hanno irrigidito le relazioni diplomatiche, rendendo più difficile qualsiasi intesa. Il governo cinese, infatti, non ha mostrato alcuna apertura rispetto all’eventuale cessione o ristrutturazione di TikTok in mani statunitensi.
Nonostante l’incertezza, TikTok resta al momento disponibile sull’App Store e su Google Play, e la sua presenza digitale non sembra a rischio immediato.
L’app, molto popolare tra i giovani e utilizzata quotidianamente da milioni di utenti americani, continua a generare ricavi e contenuti, anche se vive in un limbo giuridico e politico che potrebbe protrarsi ancora per mesi. Per ora, la strategia sembra essere quella dell’attesa, ma per quanto andrà avanti questa situazione?
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