Truffe digitali in aumento: l'Italia è il Paese più colpito dall'impersonation

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HDblog.it Jun 12, 2025 · 2 mins read
Truffe digitali in aumento: l'Italia è il Paese più colpito dall'impersonation
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L’Italia guida la classifica europea dei tentativi di “impersonation”, la truffa in cui il criminale si spaccia per banca, polizia o corriere per estorcere dati sensibili. A dirlo è il team Trust & Safety della banca online N26, che monitora in tempo reale l’evoluzione delle frodi su SMS, chiamate e e-mail. Secondo l’analisi N26, nel nostro Paese l'impersonation raggiunge tassi superiori a Francia e Spagna. Il raggiro fa leva sulla fiducia che si ripone nell’istituto, con il truffatore che si presenta come interlocutore autorevole, crea un falso senso di urgenza e vi spinge a rivelare PIN, password e altri dati prima che possiate riflettere.

Negli ultimi dodici mesi l’83% delle vittime italiane ha ricevuto il primo contatto tramite SMS, contro l’82% in Spagna. In Francia, invece, predomina la telefonata (75% dei casi), una percentuale che in Italia si ferma al 15%, mentre la Germania si attesta al 19% e la Spagna al 10%. Gli attacchi via e-mail sono più frequenti in Germania (26%). Tuttavia, dall’inizio del 2025 le telefonate hanno superato gli SMS come vettore principale in quasi tutti i mercati analizzati, segnale di tattiche di impersonation sempre più sofisticate.

In Italia a essere più colpite sono le fasce d’età 35-39 anni (16% dei rispondenti), seguite dal cluster 30-34 (13%) e 25-29 (10%). A livello di genere, quasi sette vittime su dieci sono uomini (68%): il gap si amplia tra gli over 50, con un picco di 81% di uomini nella fascia 60-64 anni.

N26 ha stilato una serie di consigli per proteggersi dalle truffe di impersonation:

  • Nessuna chiamata improvvisa: la vostra banca non vi contatterà mai all’improvviso. In N26, ad esempio, le comunicazioni avvengono solo tramite Secure Inbox nell’app e previo appuntamento.
  • Attenzione ai link: non cliccate mai su link sospetti contenuti in SMS o e-mail che vi invitano ad accedere all’area personale o a inserire dati.
  • Mai condividere i dati fuori dall’app: PIN, password e informazioni riservate non vengono richiesti via telefono, email o chat esterne.
  • Non cedete alla fretta: messaggi allarmistici come “il vostro conto è bloccato” servono a indurvi in errore. Prendete tempo per verificare sempre la veridicità del mittente.


Insomma, la prevenzione, unita a una minima dose di scetticismo, è la migliore arma contro l’evoluzione delle truffe digitali.