Alcune sostanze chimiche sono etichettate come "eterne” perché, a differenza di molte altre sostanze nocive, non si degradano facilmente, accumulandosi nell’ambiente e negli esseri viventi per lunghi periodi, anche per decenni. Si tratta dei PFAS, un vasto gruppo di inquinanti che negli ultimi anni ha attirato crescente attenzione a causa della sua diffusione capillare. È dunque motivo di seria preoccupazione apprendere che anche questi composti siano stati coinvolti nei processi di smantellamento normativo avviati durante la presidenza Trump.
Stando alle ultime comunicazioni della Environmental Protection Agency (EPA) statunitense, sarebbe imminente l’abrogazione di alcune normative relative a specifici composti perfluorurati e polifluorurati, con il rischio di cancellare uno degli ultimi strumenti legislativi pensati per tutelare la salute pubblica negli Stati Uniti.
Nell’aprile 2024, durante la presidenza di Joe Biden, erano stati introdotti nuovi parametri per contenere la dispersione di alcune sostanze della famiglia PFAS nell’acqua potabile, volti a ridurre l’esposizione a composti dannosi come PFOA, PFOS, GenX e altri. L’ente responsabile, l’EPA, aveva incluso anche un metodo per valutare i rischi legati alla presenza combinata di più contaminanti. Tuttavia, l’attuale direzione politica sembra voler rivedere questo approccio.
A un anno di distanza, la linea d’azione si sposta verso una maggiore flessibilità. Le nuove indicazioni prevedono il mantenimento dei limiti soltanto per PFOA e PFOS, mentre per altri composti come PFNA, PFHxS, GenX e PFBS, le restrizioni verranno sospese in attesa di nuove valutazioni. Anche la scadenza per l’adeguamento ai nuovi standard verrebbe rinviata di due anni.
Nonostante le rassicurazioni dell’EPA, secondo cui verranno comunque sostenuti gli impianti idrici, soprattutto quelli più piccoli, le critiche non mancano. Gruppi ambientalisti sottolineano come decine di studi scientifici abbiano già evidenziato la pericolosità dei PFAS anche a concentrazioni molto basse. Ridurre gli standard, avvertono, rischia di violare le norme federali che impongono il rafforzamento, e non l’indebolimento, delle tutele sulla qualità dell’acqua potabile.
Ken Cook, presidente del gruppo ambientalista EWG, infatti, dichiara che:
Decine di studi su cui l’EPA si è basata per stabilire questi standard storici hanno dimostrato ripetutamente che i PFAS sono tossici anche in quantità incredibilmente basse. Questa non è politica, è scienza. La crisi della contaminazione da PFAS è molto più ampia di due sole sostanze chimiche, e vi sono prove crescenti che altre sostanze PFAS che inquinano l’acqua siano dannose per la salute. Eliminare tutte le sostanze PFAS dall’acqua potabile è una priorità urgente per la salute pubblica.