Trump potrebbe utilizzare il riconoscimento facciale per fermare le proteste

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HDblog.it Jun 13, 2025 · 2 mins read
Trump potrebbe utilizzare il riconoscimento facciale per fermare le proteste
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Da Washington a Los Angeles, gli Stati Uniti stanno vivendo giorni di tensione senza precedenti. In occasione della parata militare organizzata per celebrare il 250° anniversario dell’esercito - che cadrà esattamente il 14 giugno, nel giorno del 79° compleanno di Donal Trump - sono attese 1.400 città piene di manifestanti pronti a scendere in piazza. A capo di questa ondata di dissenso c’è un movimento dal nome altisonante, No King’s Day, un chiaro monito contro l'idea di un’America “comandata a bacchetta” come dipinta dallo stesso Trump.

Nel suo discorso di martedì dallo Studio Ovale, il Presidente si è detto pronto a contrastare le proteste e non ha fatto alcuna distinzione tra manifestanti pacifici e non pacifici:

Quelle persone che vogliono protestare incontreranno una forza enorme.

Appare dunque inevitabile chiedersi quali strumenti di sorveglianza potrebbero essere dispiegati dalle forze dell’ordine. Il riconoscimento facciale, già criticato per la sua tendenza alle false corrispondenze soprattutto tra persone di colore, permetterebbe di identificare singoli manifestanti all’interno degli assembramenti. Allo stesso modo, i lettori automatici di targhe consentirebbero di tracciare i veicoli in entrata e in uscita dalle zone “sensibili”, mentre simulatori di siti cellulari (cosiddetti IMSI‑catcher) intercetterebbero i segnali dei telefoni catturando metadati di chiamate e posizioni. Non meno invasive sono poi le richieste di geofence, con cui le autorità costringono le aziende tecnologiche a consegnare i dati di tutti gli utenti che si trovano in un’area specifica in un preciso arco temporale.

Il ricorso a tali tecnologie non è mera speculazione. Le parole di Chad Marlow, consulente senior per le politiche dell'American Civil Liberties Union (ACLU), sono senz'altro emblematiche:

Se stiamo parlando di un presidente che minaccia di usare la forza pesante a Washington, e che sta già usando la forza pesante a Los Angeles, penso che sarebbe certamente poco saggio escludere qualsiasi potenziale utilizzo della sorveglianza.

Nella fattispecie, nel 2020 il Dipartimento per la Sicurezza Interna ha impiegato droni per monitorare le proteste di Black Lives Matter, e nel 2022 l’FBI ha ottenuto mandati di geofence per rintracciare sospetti coinvolti in un tentato incendio doloso a Seattle. Solo pochi giorni fa, la Customs and Border Protection ha confermato l’uso di droni Predator su Los Angeles con la motivazione di sorveglianza della sicurezza degli agenti.

Detto ciò, la semplice possibilità di subire la sorveglianza ha un effetto intimidatorio enorme, capace di mettere a tacere milioni di cittadini. Basta però tutelarsi per essere protetti ed esercitare i propri diritti. Chi partecipa a No King’s Day e chiunque tema un’eccessiva invasione della privacy è stato invitato ad adottare alcune precauzioni come indossare mascherine, limitare l’uso dello smartphone, disconnettersi dagli account personali, affidarsi a una VPN e utilizzare app di messaggistica a crittografia end‑to‑end come Signal.