Tumore al seno, da Pisa il farmaco Elacestrant che blocca le metastasi senza chemioterapia

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(La redazione di fem) May 20, 2025 · 4 mins read
Tumore al seno, da Pisa il farmaco Elacestrant che blocca le metastasi senza chemioterapia
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Tumore al seno, forse siamo all'alba di una rivoluzione nelle cure. Un farmaco orale, sviluppato in Italia e già approvato dall’Aifa, promette di bloccare le metastasi del tumore al seno. Non guarisce, ma cambia la prospettiva: niente chemio, pochi effetti collaterali, e una nuova speranza per molte pazienti. Dietro questa rivoluzione, un pezzo d’Italia che parla di ricerca, innovazione e dignità. E arriva presto: entro tre mesi sarà nei nostri ospedali. L'importanza del supporto tra donne dopo il percorso oncologico: parliamone

Una pillola contro le metastasi: il via libera dell’Aifa al farmaco che cambia la cura del tumore al seno

È una scoperta tutta italiana, ha già ottenuto il via libera dell’Aifa, si prende per bocca e promette di cambiare le regole del gioco nella lotta contro il tumore al seno metastatico. Il suo nome è elacestrant, e anche se non guarisce, blocca la progressione della malattia in fasi avanzate, dove spesso le altre terapie hanno già fallito. La vera rivoluzione? È una compressa, niente chemioterapia, e sarà disponibile in Italia entro agosto 2025.

L’annuncio è arrivato pochi giorni fa e ha acceso l’entusiasmo non solo nel mondo della sanità, ma anche tra chi questa battaglia la combatte ogni giorno sulla propria pelle. Una buona notizia che nasce da ricerca, industria e innovazione made in Italy.

Elacestrant, il farmaco che non guarisce ma ferma il tumore: come funziona davvero

La molecola elacestrant agisce in modo mirato. È un modulatore selettivo dei recettori degli estrogeni, pensato per quelle pazienti con tumore al seno metastatico ormonoresponsivo, ossia che risponde ai trattamenti endocrini. A differenza della chemioterapia, che colpisce anche le cellule sane, questa terapia prende di mira le cellule tumorali “resistenti”, rallentando – e in alcuni casi fermando – la loro diffusione.

Non stiamo parlando di una cura definitiva, ma di un passo avanti notevole: “Non guarisce, ma blocca le metastasi. Rallenta la malattia dove altri farmaci non riescono più. E lo fa con una compressa, senza chemioterapia” ha dichiarato Antonio Mazzeo, presidente del Consiglio regionale della Toscana.

Pisa capitale della scienza: ecco dove nasce il farmaco italiano che blocca il cancro

Dietro questo traguardo c’è l’impegno della farmaceutica Menarini, che produrrà il farmaco in un centro di ricerca all’avanguardia a Pisa. Un progetto che unisce eccellenze italiane: accanto all’industria, il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) e le università hanno collaborato per arrivare a un prodotto che è già stato approvato in Stati Uniti, Germania e Regno Unito.

Il centro pisano, come ha spiegato l’azienda, è dedicato allo sviluppo di “nuove molecole ad alto potenziale terapeutico”, capaci di combinare la precisione degli anticorpi monoclonali con l’attività citotossica selettiva. Tradotto: uccidono le cellule tumorali lasciando intatte quelle sane.

“Una rivoluzione senza chemio”: cosa dicono i medici, i ricercatori e le istituzioni

La notizia ha subito acceso un coro di reazioni. Mazzeo ha parlato di “un traguardo straordinario, reso possibile grazie al lavoro di Menarini e di un sistema che mette insieme innovazione, sanità, università e industria”. Ma è arrivato anche il messaggio, toccante, di chi il tumore lo ha vissuto in prima persona.

La deputata della Lega Tiziana Nisini, operata da poco per un tumore al seno, ha commentato così: “La notizia dell’approvazione mi emoziona profondamente. Sapere che questo traguardo nasce a Pisa e porta la firma di un’eccellenza italiana ci riempie il cuore di speranza”. E ancora: “Per noi donne, il tumore al seno è una battaglia che tocca il corpo ma anche l’anima. È un orgoglio sapere che la ricerca italiana continua a fare passi avanti così significativi”.

Meno dolore, più speranza: cosa cambia per le donne con tumore al seno metastatico

Il vero valore di elacestrant è tutto nei benefici per chi affronta la malattia. Non servono infusioni, non ci sono le devastanti conseguenze fisiche della chemio – niente nausea cronica, caduta dei capelli, affaticamento estremo. Secondo i primi studi clinici, il farmaco ha mostrato una riduzione significativa della progressione della malattia, migliorando al contempo la qualità della vita delle pazienti.

Si parla sempre più spesso di terapie intelligenti, capaci non solo di colpire il tumore, ma anche di farlo nel modo più umano possibile. Meno sofferenza, più autonomia, meno isolamento: è questa la nuova frontiera della medicina oncologica.

Non solo seno: la nuova frontiera delle cure intelligenti made in Italy

Elacestrant potrebbe essere solo il primo passo. I ricercatori stanno già lavorando per estendere questa strategia terapeutica ad altri tumori: pancreas, polmone, colon. L’obiettivo è aprire una nuova era dell’oncologia personalizzata, dove ogni paziente possa ricevere la cura giusta al momento giusto, senza devastare il proprio corpo.

L’Italia dimostra ancora una volta che può essere protagonista nella corsa all’innovazione sanitaria. Non solo nella scoperta, ma anche nella produzione, nella visione industriale, nella capacità di unire risorse pubbliche e private. È una scienza che “parla al mondo, salva vite, crea valore e si prende cura delle persone anche nei momenti più difficili”, per usare ancora le parole di Mazzeo.

In arrivo in Italia entro tre mesi: quando sarà disponibile il nuovo farmaco

L’approvazione dell’Aifa è datata 14 maggio 2025. La previsione? Entro agosto il farmaco sarà disponibile negli ospedali italiani. Un tempo record, grazie anche al fatto che la produzione è già pronta a partire da Pisa. Una corsa contro il tempo, certo, ma con le carte in regola per rispettare i tempi.