Per anni gli esoscheletri hanno avuto un’immagine quasi fantascientifica: macchine pesanti, rigide e dai costi proibitivi, accessibili solo a laboratori avanzati o a settori industriali. Ora un gruppo di ricercatori ha ribaltato questa prospettiva con Kinethreads, un esosuit morbido e leggero che sfrutta componenti comuni e soluzioni ingegnose di tessuto. Il prezzo sorprende: circa 400 €, una cifra che apre nuove possibilità sia per la realtà virtuale sia per la riabilitazione fisica.
Il principio è semplice ma ingegnoso. Kinethreads avvolge il corpo come una seconda pelle: lungo petto, braccia e gambe scorrono fili di nylon che attraversano canali cuciti nel tessuto. Questi fili sono collegati a piccoli motori che agiscono come tendini artificiali. Quando vengono attivati, si contraggono e guidano i muscoli nella direzione voluta. Il tutto è coordinato da un Raspberry Pi, programmato con script in Python, che gestisce tempi e intensità delle trazioni.
I primi prototipi hanno interessato solo le braccia, con quattro motori per ogni arto in grado di muovere spalla, gomito e rotazioni. Per rendere il sistema comodo, i progettisti hanno scelto neoprene elastico e guide rigide in plastica per tenere i fili in posizione. In seguito la tecnologia è stata estesa alle gambe, dove era necessario distribuire meglio la pressione: fasce più larghe su cosce e polpacci, motori spostati su una cintura e alimentazione tramite batteria al litio da due ore di autonomia. Così gli utenti possono camminare liberamente mentre il sistema sostiene anche ginocchia e anche, con un chiaro potenziale nel recupero motorio.
Un ulteriore livello sensoriale arriva dai piccoli motori a vibrazione lungo i fili: vibrazioni che segnalano al cervello quando i muscoli vengono assistiti, aiutando l’utente ad adattarsi gradualmente fino a ridurre la dipendenza dal supporto.
Il cuore del progetto, però, è l’uso in realtà virtuale. Oggi i visori economici offrono solo vibrazioni generiche, poco convincenti quando si prova ad afferrare un oggetto digitale. Kinethreads, con i suoi meno di 5 chilogrammi di peso e un tempo di indossamento di appena mezzo minuto, cambia l’esperienza. I dieci piccoli verricelli montati su un gilet creano forze fino a 120 newton, accompagnate da feedback vibrotattili fino a 200 hertz. In pratica, si può percepire la resistenza di un oggetto leggero o l’impatto di un’esplosione virtuale.
Otto motori posizionati intorno alla vita e altri due per torso e arti permettono di simulare trazioni, accelerazioni e pesi. Tutto è reso preciso da encoder e da un software basato su Unity, che gestisce la sincronia in tempo reale tra movimenti e sensazioni. I test hanno mostrato come gli utenti percepiscano il sistema leggero e confortevole anche in sessioni prolungate.
Il risultato è una piattaforma modulare e a basso costo che offre esperienze immersive senza le cifre astronomiche dei tradizionali esoscheletri rigidi. E voi che ne pensate? Fatecelo sapere nei commenti.