Il Mar Nero si conferma un laboratorio di sperimentazione bellica, dove l'ingegno e l'adattabilità tecnologica stanno ridisegnando le regole del confronto militare. L'ultima novità introdotta dalle forze ucraine rappresenta un significativo passo avanti nell'impiego dei sistemi senza pilota: un drone di superficie navale è stato utilizzato con successo come piattaforma di lancio mobile per un drone bombardiere aereo, portando a termine una missione di precisione in territorio occupato.
L'operazione, confermata dal Ministero della Difesa di Kiev e avvenuta tra il primo e il due di luglio, aveva un obiettivo di altissimo valore strategico: il sistema radar russo Nebo-M situato nella Crimea occupata. Questo complesso non è un semplice radar, ma un nodo cruciale della rete di difesa aerea di Mosca. Progettato per la sorveglianza a lungo raggio, è in grado di rilevare bersagli a bassa osservabilità (stealth) e persino minacce ipersoniche, operando in stretta integrazione con i potenti sistemi missilistici S-300 e S-400. Colpire un Nebo-M significa, di fatto, accecare una porzione importante dello scudo difensivo russo.
La dinamica dell'attacco rivela un livello di coordinamento e creatività notevole. Sfruttando l'oscurità notturna, un drone navale, con ogni probabilità un modello Magura V5, si è avvicinato alle coste della Crimea. A differenza delle missioni precedenti, il suo carico non era solo esplosivo. Sul suo scafo trasportava un "passeggero": un pesante drone quadricottero da bombardamento.
Agendo come un ponte di comunicazione mobile tramite un collegamento satellitare sicuro, l'imbarcazione ha permesso a un pilota remoto di guidare il drone aereo in profondità, ben oltre la portata delle normali comunicazioni. Una volta in posizione, il velivolo ha identificato il sistema radar parcheggiato in un deposito e ha colpito con successo tre dei suoi componenti fondamentali: l'array VHF RLM-M, il radar AESA in banda L RLM-D e il veicolo che ospita il posto di comando.
Questa missione segna la prima istanza verificata di un'imbarcazione di superficie senza equipaggio (USV) impiegata come vettore per un drone aereo (UAV) in un contesto di combattimento. Tale approccio ibrido estende di fatto il raggio operativo dei droni aerei ucraini, superando i limiti imposti dalla distanza e dalle difese nemiche. Il protagonista di questa evoluzione tattica, il Magura V5, è un'imbarcazione senza equipaggio lunga 5,5 metri, spinta da idrogetti, che si è già distinta per la sua versatilità. La sua flotta ha infatti progressivamente trasformato le operazioni navali nella parte occidentale del Mar Nero. Nel dicembre 2023, in una prima mondiale, un Magura equipaggiato con missili ha abbattuto un elicottero militare russo.