Un ingrediente comune nelle creme per il viso potrebbe essere la chiave per una trasformazione nel mondo della tecnologia indossabile e degli smartphone. Un team di scienziati della La Trobe University, in Australia, ha sviluppato un innovativo materiale polimerico conduttivo. La scoperta, che trae ispirazione proprio dal mondo della cosmetica, si basa sull'utilizzo dell'acido ialuronico, una sostanza nota per le sue proprietà idratanti e ampiamente usata nei sieri di bellezza. Combinando questo ingrediente con una placcatura in oro, i ricercatori sono riusciti a creare una pellicola sottile, flessibile e quasi invisibile, con una conduttività elettrica paragonabile a quella dei metalli.
Questa nuova frontiera dei polimeri conduttivi, denominata 2D PEDOT, offre una soluzione a diverse sfide che hanno a lungo limitato lo sviluppo di tecnologie più avanzate. I materiali tradizionali, infatti, presentavano spesso problemi di qualità incostante, scarsa trasparenza e una flessibilità limitata, tutti ostacoli significativi per la produzione di dispositivi elettronici di nuova generazione, soprattutto in ambito medico e sanitario.
La nuova pellicola, invece, grazie all’applicazione diretta dell’acido ialuronico su una superficie d'oro, permette un controllo preciso delle sue proprietà conduttive, della forma e della trasparenza. Il risultato è un materiale talmente sottile da essere quasi impercettibile a occhio nudo, ma capace di condurre elettricità con un'efficienza sorprendente.
Le potenziali applicazioni di questa tecnologia sono vaste e potrebbero portare a un significativo miglioramento delle prestazioni di dispositivi di uso quotidiano e di apparecchiature mediche salvavita. Si pensi a touchscreen ancora più sensibili e reattivi, a biosensori indossabili capaci di monitorare i parametri vitali con una precisione senza precedenti o a impianti per il rilascio controllato di farmaci direttamente all'interno del corpo. In tutti questi campi, dove ogni nanometro fa la differenza, un materiale così performante e versatile apre scenari del tutto nuovi.
Lo studio, pubblicato sulla prestigiosa rivista ACS Applied Materials and Interfaces, dimostra come, a volte, le più grandi innovazioni tecnologiche possano nascere dalle fonti più inaspettate, persino dagli ingredienti che utilizziamo per la cura della nostra pelle.