Un tocco più umano per i robot: la presa diventa intelligente

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HDblog.it Aug 01, 2025 · 2 mins read
Un tocco più umano per i robot: la presa diventa intelligente
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Nel mondo della robotica, uno degli ostacoli più complessi è sempre stato insegnare a una macchina come afferrare e manipolare oggetti con la stessa destrezza di un essere umano. Spesso, la soluzione si è limitata a un semplice aumento della forza nella presa, un metodo che si rivela inefficace e potenzialmente dannoso quando si ha a che fare con oggetti fragili, scivolosi o dalla forma irregolare. Ora, un gruppo di ingegneri britannici della Surrey’s School of Computer Science and Electronic Engineering ha introdotto un approccio differente.

L'ispirazione arriva direttamente dal nostro comportamento istintivo. Pensiamo a quando teniamo in mano un piatto che inizia a scivolare: la nostra reazione non è stringere più forte, ma correggere istintivamente il movimento della mano, rallentando, inclinando o riposizionando il braccio per evitare la caduta. Partendo da questa osservazione, i ricercatori hanno sviluppato un metodo che insegna ai robot a fare esattamente lo stesso. Invece di concentrarsi unicamente sulla forza, il nuovo sistema permette al robot di "sentire" quando un oggetto sta per sfuggire e di adattare la sua traiettoria in tempo reale per mantenerlo stabile.

Il funzionamento è assicurato da un sistema di controllo predittivo, alimentato da un "modello tattile avanzato" appreso dalla macchina. Questo sistema analizza continuamente i movimenti pianificati e anticipa la possibilità di uno scivolamento. La vera forza di questa tecnologia, pubblicata sulla prestigiosa rivista Nature Machine Intelligence, è la sua capacità di generalizzazione. I test hanno dimostrato che il sistema funziona efficacemente anche con oggetti e percorsi di movimento per i quali non è stato specificamente addestrato, evidenziando il suo enorme potenziale per applicazioni nel mondo reale.

Le implicazioni sono vaste e toccano numerosi settori. Nell'industria manifatturiera, potrebbe essere impiegato per assemblare componenti delicati con una precisione mai vista prima. Nel campo sanitario, i robot potrebbero maneggiare strumenti chirurgici con maggiore sicurezza. Nella logistica, faciliterebbe lo smistamento di pacchi dalle forme più strane e, un giorno, potrebbe persino portare a robot assistenziali più affidabili e sicuri per le nostre case.

Secondo il dottor Amir Esfahani, professore associato di robotica a capo del progetto, questo approccio non solo migliora le prestazioni dei robot, ma apre nuove opportunità per integrarli in modo più armonioso e funzionale nella nostra vita quotidiana, rendendoli partner più intelligenti e adattabili in ambienti dinamici e non strutturati.