Unitree Robotics ha lasciato un segno indelebile alla prima edizione dei World Humanoid Robot Games di Pechino, portando a casa ben quattro ori nelle discipline di atletica. I modelli H1 dell’azienda di Hangzhou hanno trionfato nel 400 metri piani, nei 1.500 metri, nei 100 metri a ostacoli e nella staffetta 4×100, imponendosi come riferimento mondiale per le prestazioni dei robot umanoidi.
La manifestazione ha visto la partecipazione di 280 squadre provenienti da 16 Paesi, con gare che spaziavano dal calcio alla ginnastica fino al kickboxing. Nonostante la varietà delle discipline, l’atletica è stata dominata dai robot di Unitree, che hanno chiuso il medagliere con 11 piazzamenti complessivi, di cui quattro d’oro. Durante le gare è stata registrata una velocità massima di 4,78 metri al secondo, ma l’azienda ha dichiarato che nei test interni i suoi prototipi hanno già superato i 5 metri al secondo.
Il successo non è stato circoscritto solo alla linea H1: anche team indipendenti che utilizzavano la piattaforma G1 di Unitree hanno conquistato un oro, un argento e un bronzo, confermando la versatilità dell’hardware prodotto dall’azienda.
Accanto a Unitree, un altro protagonista cinese ha attirato l’attenzione: il Beijing Humanoid Robot Innovation Centre, meglio noto come X-Humanoid. I suoi robot hanno conquistato due ori, tra cui quello nella prova di sprint sui 100 metri e in una competizione di movimentazione materiali pensata per simulare scenari industriali. Tang Jian, direttore tecnico del centro, ha sottolineato come il design meccanico dei modelli Unitree, spinti dal potente motore articolare M107 da 360 newton metri di coppia, abbia reso possibile prestazioni elevate in termini di falcata e spinta.
Tang ha anche ricordato le potenzialità del Tien Kung, robot di casa X-Humanoid già protagonista ad aprile in una mezza maratona contro atleti umani. Progettato per correre senza supporto esterno, Tien Kung rappresenta una delle rare eccezioni in un panorama dove la maggior parte delle macchine dipende ancora da input remoti.
Sul futuro, lo stesso fondatore e CEO di Unitree, Wang Xingxing, ha annunciato l’obiettivo di portare presto sul mercato modelli capaci di correre e competere in completa autonomia. Gli osservatori internazionali vedono in questi giochi una dimostrazione della leadership tecnologica cinese.
Secondo IDC, il Paese è passato dall’essere un inseguitore a un leader nel settore, con un mercato che entro il 2029 potrebbe toccare i 400 miliardi di dollari, metà dei quali provenienti dalla sola Cina grazie a politiche industriali mirate e alla spinta dell’AI nei sistemi sensoriali.
Anche altre startup cinesi hanno brillato: Neotix Robotics e Booster Robotics, entrambe fondate da ex studenti della Tsinghua University, hanno ottenuto medaglie in discipline come ginnastica, salto in lungo e calcio robotico. Non tutte le gare, però, sono state prive di intoppi: i match di kickboxing si sono trasformati in goffi scontri con cadute continue, mentre alcuni sprinter hanno finito per collidere a metà corsa.
Gli organizzatori, come spiegato dall’arbitro Zhang Jidong della Tsinghua University, hanno dovuto costruire da zero regole e sistemi di giudizio, definendo questa edizione un “processo esplorativo per umani e robot”. Il prossimo appuntamento è già fissato: agosto 2026, sempre a Pechino, con l’istituzione di una federazione internazionale dedicata, segno che queste Olimpiadi dei robot sono destinate a diventare un appuntamento fisso.