L’azienda americana Ursa Major, con sede in Colorado, ha ottenuto un nuovo contratto da 34,9 milioni di dollari per sviluppare ulteriormente il suo motore a propellente liquido Draper, progettato per applicazioni ipersoniche e di difesa spaziale. L’accordo arriva da un’importante società aerospaziale statunitense, rimasta anonima, e rappresenta un passo cruciale per accelerare la produzione e la validazione operativa di questo sistema di propulsione innovativo.
Draper è un motore tattico a propellente liquido stoccabile, con una spinta di circa 1.800 chilogrammi (pari a 4.000 libbre). La sua caratteristica principale è la capacità di coniugare la prontezza e la semplicità di immagazzinamento tipiche dei motori a combustibile solido con la flessibilità e la precisione di un sistema liquido. Questo significa possibilità di riavvio, controllo della potenza e manovrabilità avanzata, elementi fondamentali per affrontare scenari in cui le minacce ipersoniche diventano sempre più sofisticate e difficili da intercettare.
L’amministratore delegato Dan Jablonsky ha definito Draper “un cambiamento di paradigma” nella propulsione difensiva, capace di operare in ambito terrestre, marittimo, aereo e ora anche nello spazio. Il motore non utilizza propellenti criogenici né tossici, e sfrutta un ciclo catalitico chiuso.
È stato già acceso più di 250 volte con una serie di test a terra, dimostrando affidabilità e sicurezza. Inoltre, può essere immagazzinato per oltre dieci anni e riutilizzato, riducendo i costi e i tempi di manutenzione.
Un aspetto che distingue Draper è il ricorso massiccio alla manifattura additiva: circa due terzi delle sue componenti sono stampate in 3D, con una filiera interamente statunitense. Ciò consente di contenere i costi di produzione e di rispettare le tempistiche accelerate richieste dai programmi militari. Già nel 2024 Ursa Major aveva ricevuto un finanziamento da 28,6 milioni di dollari (26,6 milioni di euro) dall’Air Force Research Laboratory per portare Draper a un dimostratore di volo tattico entro la fine dell’anno in corso.
Tradizionalmente, i sistemi di test per la difesa missilistica si sono affidati a motori a combustibile solido, che però non possono modificare la spinta in tempo reale. Draper, invece, offre la possibilità di variare la potenza e reagire rapidamente a condizioni mutevoli, simulando meglio le traiettorie dei veicoli ipersonici avversari, colmando un vuoto importante nelle capacità americane e rendendolo uno strumento prezioso non solo come sistema operativo, ma anche come piattaforma di test per lo sviluppo di nuove contromisure.