Un nuovo, potentissimo sguardo si è aperto sul cosmo, promettendo di svelare i segreti più reconditi dell'universo. L'Osservatorio Vera C. Rubin, situato in Cile, ha finalmente distribuito le sue prime, sbalorditive immagini, un assaggio delle immense potenzialità di questo avveniristico centro di ricerca. Dopo aver visto lo spettacolo delle nebulose Trifida e Laguna, tra le prime meraviglie catturate c'è anche una visione mozzafiato dell'Ammasso della Vergine che sta già facendo il giro del mondo, mostrando dettagli mai colti prima con tale nitidezza e profondità.
Per ottenere risultati di questa portata, la scelta del luogo è stata fondamentale. Ricordiamo che l'osservatorio sorge sulla vetta del Cerro Pachón, a circa 1.600 metri di altitudine, una posizione privilegiata, lontana dall'inquinamento luminoso che affligge i nostri cieli. Da questo nido d'aquila andino, gli astronomi possono scrutare l'universo con una chiarezza eccezionale. Il cuore pulsante di questa struttura è una meraviglia tecnologica: la LSST Camera (LSSTCam), la fotocamera digitale più grande mai costruita per l'astronomia. Con le dimensioni approssimative di un'utilitaria e un peso che supera le tre tonnellate, questo strumento lavora in sinergia con il telescopio Simonyi da 8,4 metri. La sua capacità è tale da poter fotografare, in un singolo scatto, un'area di cielo vasta quanto 45 lune piene.
L'immagine dell'Ammasso della Vergine, distante oltre 50 milioni di anni luce dalla Terra, è una testimonianza eloquente di questa potenza. In questa singola fotografia si stima la presenza di circa 10 milioni di galassie. Osservandola, ci si perde tra galassie a spirale luminose, gruppi di galassie in piena fase di fusione e una miriade di stelle che punteggiano il buio cosmico. Per accentuare la percezione della profondità, i ricercatori hanno proiettato i dati sull'immagine, conferendole un aspetto quasi tridimensionale che ne esalta la complessa struttura.
Questi primi scatti rappresentano solo l'inizio di un'impresa decennale, la Legacy Survey of Space and Time (LSST). L'obiettivo è mappare l'intero cielo australe con una rapidità dalle 10 alle 100 volte superiore a quella di telescopi di dimensioni simili. Questa straordinaria campagna osservativa mira a far luce su alcuni dei più grandi misteri della cosmologia, come la natura della materia oscura, che costituisce circa l'85% della massa dell'universo pur rimanendo invisibile, e dell'energia oscura.
Entro la fine del progetto, si prevede di aver immortalato circa 20 miliardi di galassie, creando una vera e propria "cinematografia" del cosmo e delle sue evoluzioni.