Contenuti storici di rilevanza pubblica e ricordi familiari impressi su nastri e pellicole non sono al sicuro. Non lo sono più, almeno, dopo anni e anni di conservazione del supporto in quel cassetto o in quella vetrina.
Le videocassette, in particolare, vengono colpite dalla "sindrome dello sticky shed [strato appiccicoso]" in genere dopo 20-30 anni di conservazione. Questa degradazione chimica dello strato legante del nastro può rovinare irreversibilmente le immagini, se non viene affrontata tempestivamente.
I dati del settore "conservazione digitale" suggeriscono che i supporti analogici, in condizioni domestiche tipiche, perdono progressivamente di qualità, con un degrado evidente che inizia a manifestarsi dopo due o tre decenni. Ad accelerare il processo, le fluttuazioni di temperatura, l'umidità e le interferenze magnetiche, motivo per cui è consigliabile tenerli il più possibile al riparo da questi fattori.
I segni più tipici del deterioramento sono custodie deformate, residui appiccicosi e odori insoliti. In presenza di queste condizioni, è richiesta un'immediata attenzione professionale per massimizzare il potenziale di recupero.
Negli ultimi anni, il settore della conservazione digitale si è evoluto in modo significativo per affrontare queste sfide, con aziende specializzate che sviluppano tecniche proprietarie per la gestione di vari stati di degrado. Vengono lavorate anche vecchie pellicole cinematografiche, che dopo decenni in archivio presentano tipicamente coloranti sbiaditi e basi fragili.