MILANO – La rivoluzione enologica del XXI secolo passa attraverso i social. Il Ministero della Salute ha disposto il ritiro immediato di alcuni lotti di vino dopo che centinaia di consumatori hanno segnalato che determinati prodotti risultavano poco fotogenici su instagram. Secondo le prime ricostruzioni, i prodotti in questione apparivano opachi, con riflessi poco visibili e, in alcuni casi, rovinavano i tramonti e non si abbinavano con lo smalto nuovo sulle unghie.
Il Ministero ha precisato: “Non c’è pericolo per la salute, alcune bottiglie emettono soltanto un senso di tristezza visiva che potrebbe causare ansia da social”. Fonti anonime sostengono che alcuni sommelier fossero a conoscenza del problema e abbiano subito rivenduto bottiglie di annata che erano conservate in cantina dall’epoca dell’alto medioevo.
La scoperta è avvenuta quando Chiara Ochetti, influencer da 200mila di follower, campionessa di nail art per i piedi e divisioni in sillabe, ha pubblicato una story in cui si lamentava del suo calice di rosso: “Sembrava acqua sporca, che senso ha comprare il vino se è questo l’effetto ottico?“. Il post, diventato virale col contributo dei parenti, ha scatenato un’ondata di proteste da parte di altri utenti che confermavano l’impossibilità di ottenere un numero decente di like.
Le reazioni non si sono fatte attendere: tra meme di bottiglie depresse e gif di grappoli che si lamentano, l’hashtag #Vinomalinconico è diventato trend topic in meno di due ore. Molti influencer hanno iniziato a ubriacarsi, praticando binge drinking, per dimenticare.
Le cantine coinvolte hanno annunciato che le nuove produzioni saranno testate anche da un panel di vip della rete professionisti e sottoposte a un shooting fotografico professionale prima della commercializzazione, al fine di evitare che i vini “abbiano cattiva luce”. Nel frattempo, la startup italiana Oiccan srl ha già investito due milioni per produrre il miglior vino instagrammabile, mantenendo però un prezzo concorrenziale dato che avrà il peggior sapore possibile.
Una commissione parlamentare sta già valutando l’introduzione di filtri obbligatori per tutti gli alcolici in vendita, affinché gli incidenti stradali in stato di ebbrezza siano causati solo da prodotti certificati.
Mattia F. Pappalardo