Webb svela il cuore nascosto di Sagittarius B2, la fabbrica di stelle

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HDblog.it Sep 29, 2025 · 2 mins read
Webb svela il cuore nascosto di Sagittarius B2, la fabbrica di stelle
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Un’immagine mozzafiato del James Webb Space Telescope riporta l’attenzione sul cuore della nostra galassia: la gigantesca nube molecolare Sagittarius B2, la regione più massiccia e attiva di formazione stellare nella Via Lattea. Situata a poche centinaia di anni luce dal buco nero supermassiccio Sagittarius A*, questa nube di gas e polveri rappresenta un laboratorio naturale unico per studiare come nascono le stelle più grandi.

Gli strumenti a infrarossi di Webb hanno permesso di osservare con un dettaglio mai raggiunto prima ciò che finora era nascosto da spesse coltri di polvere. L’immagine ottenuta dalla NIRCam, visibile in testata, mostra centinaia di stelle brillanti immerse in un intricato intreccio di gas luminoso e polveri calde. Ma i veri protagonisti sono gli spazi apparentemente vuoti e scuri: non sono buchi nel cielo, bensì zone talmente dense da bloccare anche la vista del Webb. All’interno, protetti come in un bozzolo, si stanno formando nuovi astri.

Il contributo del sensore MIRI (Mid-Infrared Instrument), sviluppato congiuntamente da NASA ed ESA, è stato decisivo. In luce medio-infrarossa, la nube rivela strutture complesse di polveri riscaldate da stelle massicce appena nate. Una delle aree più impressionanti è Sagittarius B2 North, tra le zone con la maggiore concentrazione di molecole conosciute nell’universo vicino, mai osservata con tale chiarezza.

Le due prospettive offerte da NIRCam e MIRI sottolineano l’importanza delle diverse lunghezze d’onda anche all’interno dell’infrarosso. Se con NIRCam le stelle dominano la scena, MIRI mette invece in risalto i filamenti di gas e le polveri incandescenti, cancellando dal campo visivo tutti i corpi celesti meno luminosi. Questa doppia lettura consente agli astronomi di ricostruire sia le caratteristiche delle stelle già formate, sia le condizioni del materiale che alimenterà quelle future.

Sagittarius B2 rappresenta un enigma affascinante: pur contenendo solo il 10% del gas totale del centro galattico, è responsabile della metà delle nuove stelle che vi nascono. Comprendere perché questa regione sia tanto più prolifica rispetto al resto del nucleo della galassia è uno degli obiettivi principali delle indagini. Alcuni ricercatori si chiedono se il fenomeno sia il frutto di un processo costante che dura da milioni di anni o il risultato di un evento più recente che ha innescato un’improvvisa ondata di formazione stellare.