Wiltson Energy lancia la batteria che non teme il gelo estremo

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HDblog.it Aug 26, 2025 · 2 mins read
Wiltson Energy lancia la batteria che non teme il gelo estremo
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Anche se siamo ancora in piena estate, o quasi, arriva una notizia che interessa soprattutto chi combatte con gli inverni più rigidi. Wiltson Energy, azienda cinese con sede a Dongguan, ha annunciato una nuova batteria al litio ferro fosfato (LiFePO₄) pensata per mantenere attivi i sistemi di inseguimento solare anche quando il termometro precipita a –40 gradi Celsius. Parlaimo quindi di una tecnologia che potrebbe rappresentare passo importante per garantire continuità alla produzione fotovoltaica in regioni dove il freddo estremo spesso blocca le tecnologie tradizionali.

I sistemi di solar tracking sono fondamentalei perché permettono ai pannelli di seguire la posizione del sole durante la giornata, aumentando la resa energetica dal 10 al 40% rispetto a un impianto fisso. Il problema è che questa efficienza si riduce drasticamente quando il gelo manda in crisi le batterie che alimentano i motori degli inseguitori. Le tradizionali batterie al piombo perdono fino al 30% di capacità sotto lo zero, mentre le comuni celle al litio possono addirittura subire danni permanenti in fase di ricarica, con la formazione di dendriti di litio.

A quanto pare il nuovo formato 26650 di Wiltson Energy nasce proprio per superare questo limite. L’azienda sostiene che la cella mantiene oltre il 90% della capacità anche a –40 °C e che può essere ricaricata senza bisogno di sistemi di preriscaldamento, riducendo così i costi e la complessità dell’impianto. Secondo Daniel Fan, project manager della società, la batteria consente di eliminare uno dei principali punti deboli degli inseguitori solari, che in condizioni normali rischiano di bloccarsi lasciando i pannelli fuori asse.

Un altro punto di forza è la versatilità, poiché oltre a servire come batteria primaria, il nuovo accumulatore può funzionare come sistema di backup in caso di blackout. Grazie a un tempo di commutazione di appena 10 millisecondi, riesce a garantire la continuità operativa anche durante interruzioni di rete, assicurando che i tracker non si fermino nemmeno nelle tempeste di neve o in condizioni estreme di scarsa illuminazione.

La temperatura operativa dichiarata copre un intervallo che va da –40 a +60 °C, caratteristica che rende la tecnologia adatta non solo ai climi polari ma anche alle regioni desertiche, dove le escursioni termiche sono marcate. Secondo l’amministratore delegato Robert Xie, questo significa rendere affidabile la tecnologia dei tracker solari in qualunque condizione, consentendo agli operatori di mantenere la resa energetica promessa senza interruzioni.