Come già anticipato nelle scorse settimane, lo storico BSOD di Windows sta diventando... Il BSOD! L’acronimo rimane uguale, ma cambiano i colori - da Blue Screen of Death si passa a Black Screen of Death. La nuova schermata, che è quella che si presenta quando il sistema operativo si imbatte in un errore critico e non è più in grado di far funzionare correttamente il computer, è ora in distribuzione tra gli Insider di Windows 11 del canale Release Preview, il che significa che ci vorrà giusto qualche settimana prima del roll-out nel canale stabile.
In fase di annuncio, Microsoft ha spiegato che l’intento della nuova schermata è fornire più informazioni utili per capire dove risiede il problema - e quindi conseguentemente essere più efficaci nella sua risoluzione. Addio faccina triste, addio codici QR, ci sarà lo “stop code”, quindi diciamo sostanzialmente il messaggio di errore, e il driver o più in generale il file che ha causato il crash. A livello estetico la schermata assomiglia molto a quella che il sistema operativo propone quando applica gli aggiornamenti.
Non è la prima volta che il BSOD, che è parte di Windows dagli albori del sistema operativo (curiosità: come è facile immaginare, il nome non è nato come termine ufficiale, ma come “nomignolo” tra la community. Il nome ufficiale, almeno da qualche anno, è Bug Check), cambia colore: nel 2021 Microsoft aveva sperimentato proprio con lo sfondo di colore nero, ma poi è tornata al blu. Nel mondo Insider, in genere la schermata è verde. Questo nuovo laoyut è il primo grosso cambiamento permanente alla schermata dai tempi di Windows 8, quando furono aggiunte la faccina triste e il codice QR.
L’aggiornamento non include solo il nuovo BSOD, ma altre misure pensate per ripristinare con più facilità un sistema operativo, studiate in reazione al famoso disastro CrowdStrike dell’anno scorso, in cui un aggiornamento mal confezionato del software di cybersicurezza ha mandato offline per diversi giorni milioni di computer. In particolare troviamo Windows QMR o Quick Machine Recovery, un ambiente di ripristino con connettività di rete funzionante con pieno supporto all’accesso da remoto.