Windows Server ha una funzionalità molto importante in un sistema operativo pensato per computer che devono rimanere sempre online: si chiama in gergo “hotpatching”, e in concreto significa che è possibile installare un aggiornamento senza bisogno di riavviare. Non vale per tutti gli aggiornamenti, ma permette quantomeno di ridurre il downtime del sistema. Questa feature è arrivata anche in Windows 11 “normale”: Microsoft l’ha annunciato a inizio primavera. Oggi l’iniziativa si espande ulteriormente: se prima era disponibile solo per computer x86, quindi con processori AMD o Intel, adesso è compatibile anche con quelli ARM.
Nel post di annuncio della novità, pubblicato sul forum ufficiale Tech Community, Microsoft riporta una panoramica dell’iniziativa molto ottimista. La società dice che il feedback a riguardo da parte degli utenti è stato incredibilmente positivo, e che l’hotpatching offre un gran numero di vantaggi rispetto alla procedura tradizionale. Tanto per cominciare, permette di applicare gli aggiornamenti di sicurezza immediatamente, e come sappiamo la tempestività è critica in questi casi: questo rende l’intero ecosistema più protetto e meno vulnerabile agli attacchi hacker, e semplifica il lavoro degli amministratori IT in ambito aziendale.
Naturalmente la riduzione del downtime implica anche una riduzione della perdita di produttività; in aggiunta, è possibile distribuire aggiornamenti più piccoli a velocità più elevate, controllando ogni passo della procedura con tool dedicati come Microsoft InTune e Windows Autopatch. Secondo la società, sono già milioni i dispositivi che hanno ricevuto le prime hotpatch da questo aprile, e l’iniziativa non farà altro che ampliarsi sempre di più.
Vale tuttavia la pena precisare che non tutte le “patch” possono essere “hot”, e alcuni aggiornamenti possono ancora richiedere un riavvio. Tra l’altro, Microsoft ha implementato direttamente un riavvio obbligatorio nel programma delle hotpatch: avviene ogni tre mesi. L’idea è di distribuire una hotpatch al mese, quindi il riavvio avviene essenzialmente una volta ogni tre. Per ora la feature è disponibile solo con le edizioni aziendali o scolastiche di Windows 11, e serve l’aggiornamento all’ultimo major update, la 24H2.