xAI fa causa a OpenAI: Musk accusa la società rivale di furto di segreti industriali

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HDblog.it Sep 26, 2025 · 2 mins read
xAI fa causa a OpenAI: Musk accusa la società rivale di furto di segreti industriali
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Il contenzioso arriva dopo una prima causa intentata ad agosto contro Xuechen Li, ex ingegnere di xAI che aveva improvvisamente venduto le proprie quote e lasciato l'azienda per un ruolo in OpenAI. Non è però chiaro se Li abbia effettivamente iniziato a lavorare presso la società guidata da Sam Altman. L'ingegnere era stato accusato di aver sottratto segreti cruciali per lo sviluppo di Grok, il modello AI di punta di xAI.

Nella nuova denuncia vengono citati anche Jimmy Fraiture, identificato come “early xAI engineer”, e un dirigente senior dell'area finanziaria. In particolare, secondo gli atti Fraiture “stava raccogliendo il codice sorgente di xAI e trasferendolo tramite AirDrop ai suoi dispositivi personali, per poi portarlo in OpenAI, dove ora lavora”. Quanto al dirigente finanziario, avrebbe portato con sé le conoscenze sui processi di costruzione rapida dei data center, definite da Musk il “secret sauce” dell'azienda.

“La volontà di vincere la corsa all'intelligenza artificiale ha spinto OpenAI a superare la linea del fair play. OpenAI ha violato la legge californiana e quella federale inducendo ex dipendenti di xAI, tra cui Xuechen Li, Jimmy Fraiture e un dirigente senior della finanza, a rubare e condividere i segreti industriali di xAI. Con ogni mezzo, OpenAI farà chiaramente di tutto quando si sente minacciata da un innovatore migliore, incluso depredare e appropriarsi indebitamente dei progressi tecnici, del codice sorgente e dei piani aziendali di xAI.”

xAI descrive inoltre Grok come un modello dotato di funzionalità “più innovative e immaginative” rispetto alla concorrenza, con prestazioni di vertice nei benchmark di settore.

Uno dei punti centrali delle accuse riguarda la rapidità senza precedenti con cui xAI è in grado di costruire e rendere operativi data center con enormi risorse computazionali. Questo “secret sauce”, come definito dalla stessa azienda, si è concretizzato nel progetto “Colossus” di South Memphis, Tennessee, completato in soli 122 giorni. Secondo la denuncia, il dirigente senior della finanza aveva piena conoscenza di tali processi e li avrebbe trasferiti a OpenAI senza alcuna intenzione di rispettare gli obblighi di riservatezza.

Al momento delle sue dimissioni, quando gli vennero contestate presunte violazioni, il dirigente avrebbe risposto via email con la frase “Suck my d---”. xAI ha incluso uno screenshot del messaggio tra le prove, sostenendo che fosse una conferma esplicita delle intenzioni del manager.

OpenAI ha respinto le accuse. In una dichiarazione inviata via email a diverse testate, l'azienda ha definito il nuovo procedimento “l'ennesimo capitolo delle molestie in corso del signor Musk”. Ha inoltre ribadito: “Non abbiamo alcuna tolleranza per violazioni di riservatezza, né alcun interesse nei segreti industriali di altri laboratori.”

La vicenda si inserisce in un quadro più ampio di contenziosi che vedono contrapposte le due società. Solo il mese scorso, xAI aveva avviato azioni legali contro OpenAI e Apple, accusando il posizionamento di Grok nell'App Store di rappresentare una “chiara violazione antitrust” a causa del primato attribuito a ChatGPT. Musk ha inoltre promosso ulteriori cause contro OpenAI legate al rapporto con Microsoft e alla decisione di trasformarsi in società a scopo di lucro, segnalando una conflittualità ormai costante tra le parti.