Xiaomi Pad 7S Pro potrebbe essere il prossimo dispositivo della società cinese basato su chip proprietario Xring O1: lo sostiene il noto e iperattivo leaker Digital Chat Station tramite il proprio profilo ufficiale Weibo, un social di microblogging molto diffuso nel Paese (una sorta di equivalente di Twitter). Xring O1 ha debuttato ufficialmente nelle scorse settimane con Xiaomi 15s Pro e Pad 7S Ultra, e rappresenta il primo tentativo serio della società di inserirsi nel mondo dei chip mobile proprietari, sfidando i colossi più prestigiosi sul mercato, dopo qualche timido tentativo negli anni scorsi con chip economici.
Le specifiche di Xring O1 sono come segue:
- Processo produttivo: 3 nm TSMC
- CPU: 10 core in quattro cluster, tra cui uno con due "super core" ARM Cortex-X925 fino a 3,9 GHz
- GPU: Immortalis-G925 a 16 core
- NPU a 6 core
Per quanto riguarda Pad 7S Pro, per ora i dettagli non sono tantissimi. La fonte ipotizza un display LCD da 12,5”, ma non abbiamo idea sulla possibile risoluzione (di questi tempi è molto facile fare ipotesi sulla frequenza di refresh, visto che ormai, almeno nel mondo Android, i 120 Hz sono uno standard un po’ ovunque tranne che nelle fasce di primissimo prezzo). La batteria dovrebbe supportare la ricarica rapida a 120 W, ma non si sa quale potrebbe essere la sua capacità - vero è che in un dispositivo da 12,5” di diagonale c’è un bel po’ di spazio per garantire capacità adeguate, anche senza per forza fare ricorso alla tecnologia Si-C.
Di Xiaomi Pad 7S Pro si è già vociferato in passato: più nello specifico è stato avvistato presso il database del Bluetooth SIG. Ciò lascia pensare che il lancio del dispositivo sia relativamente vicino, almeno in Cina. Purtroppo non abbiamo idea sulle possibili tempistiche di uscita a livello internazionale, ammesso che mai ci arriverà; e Xring O1 potrebbe essere una delle cause principali. Il ragionamento è relativamente facile da capire, e si riconduce al principio del partire con cautela. Quello del chipmaking è un business tutt’altro che facile, ed è solo logico che Xiaomi decida di partire... Non proprio in sordina, forse, ma almeno un po’ in piccolo, in modo da non trovarsi troppo in difficoltà nel caso emergano problemi o che la qualità non sia all’altezza delle aspettative.