In quella che si prospetta essere come una settimana molto importante per Xiaomi, in cui svelerà il nuovo chip mobile da 3 nanometri insieme a nuovi dispositivi, il colosso cinese fa sapere che prevede di investire circa 7 miliardi di dollari nella progettazione di semiconduttori nel corso di un decennio. La notizia è stata confermata dal suo fondatore e amministratore delegato Lei Jun in un post sul social media cinese Weibo.
Nel post si legge che la compagnia cinese è ben consapevole delle difficoltà che risiedono nella produzione di chip, ma è sicura di aver formulato un piano di investimento a lungo termine efficace e continuativo, che si tradurrà in almeno dieci anni di progettazione per una spesa di circa 50 miliardi di yuan. Il primo chip, come detto in apertura, Xring 01 verrà presentato nel corso di un evento il prossimo 22 maggio, in cui faranno capolino anche nuovi dispositivi.
Non è la prima volta che Xiaomi prova a investire nella progettazione di chip: il primo tentativo è stato fatto nel 2014, salvo interrompere il progetto a causa di una serie di imprevisti. Lei ha spiegato che la ripresa dell'attività è iniziata nel 2021 perché l'azienda ha sempre "sognato" di diventare una grande compagnia tecnologica anche attraverso lo sviluppo di chip e l'ha definita come una dura battaglia che non può essere evitata.
Obiettivo di Xiaomi è dunque quello di produrre chip integrati da utilizzare nei propri smartphone seguendo la strada tracciata da Apple che ha reso popolare il sistema del processo system-on-a-chip (SoC), che consiste nel combinare le funzioni essenziali in un unico circuito allo scopo di risparmiare spazio e consumi.
Xiaomi diventerà quindi l'ultima azienda tecnologica cinese a concentrarsi sullo sviluppo di chip proprietari: il tutto all'interno dello scenario delicato della guerra commerciale tra Stati Uniti e la Cina. Huawei ha già annunciato di essere pronta a testare nuovi e potenti chip AI che saranno in grado di competere con quelli di Nvidia.