Xiaomi ha dimostrato di avere ambizioni piuttosto grosse nel settore della fabbricazione di chip proprietari: nelle scorse settimane ha presentato il suo primo Xring O1, soluzione top di gamma che abbiamo visto a bordo già di diversi dispositivi - uno smartphone e due tablet, per la precisione, e nelle scorse ore è emerso che ha già depositato in Cina il marchio Xring O2, implicando ritmi piuttosto serrati nel ciclo di sviluppo e aggiornamento della gamma.
Per ora i dettagli tecnici di Xring O2 sono completamente sconosciuti, è bene precisare. Per riferimento e contesto, ricordiamo che O1 è costituito da una CPU a ben dieci core organizzati in quattro cluster:
- 2x Cortex-X925 a 3,9 GHz
- 4x Cortex-A725 a 3,4 GHz
- 2x Cortex-A725 a 1,9 GHz
- 4x Cortex-A520 a 1,8 GHz
Il processo produttivo è di classe 3 nm; la fonderia è TSMC. La GPU è invece una Arm Mali-G925 Immortalis MP16 (16 core). È un chip decisamente potente, forse non proprio in grado di competere ad armi pari con lo Snapdragon 8 Elite di Qualcomm ma sicuramente in linea con il Dimensity 9400 di MediaTek.
Non è certo un mistero che Xiaomi sia stata spesso influenzata da Apple, nella sua storia - in effetti il suo successo iniziale è dovuto proprio al fatto che la sua custom ROM, che all'epoca era la MIUI, era molto simile a iOS dei tempi. E anche in relazione alla questione dei chip ha confermato l’intenzione di ispirarsi al colosso di Cupertino.
Resta da capire se la società cinese riuscirà a mantenere un ciclo di rilascio annuale come Apple (e del resto la maggior parte degli altri produttori protagonisti del settore), fatto sta che l’intenzione è di non fermarsi ai “soli” SoC per smartphone: recentemente sono stati depositati altri trademark, tra cui Xring T1 e Xring 0. Di cosa si tratti per il momento è un mistero, ma ricordiamo che Apple negli ultimi anni si è espansa molto: modem, chip per prodotti audio, per visori AR, naturalmente per PC e portatili, per smartwatch e tanto altro ancora.