La divisione giapponese di Yahoo punta sull'AI per aumentare la produttività interna. I dipendenti dovranno usare strumenti AI nella loro quotidianità per la maggior parte delle mansioni: non si tratta di un consiglio, ma di un obbligo con effetto immediato. L'azienda ha grande fiducia nei nuovi strumenti avanzati e si aspetta che l'uso assiduo dell'AI possa efficientare il grosso delle mansioni.
Gli 11.000 dipendenti impiegati presso Yahoo Giappone, che tra le altre cose gestisce un'app di messaggistica molto popolare, sono chiamati ad usare l'AI per velocizzare la creazione di documenti, l'organizzazione di meeting e la produzione di ricerche.
L'obiettivo? A dir poco ambizioso: raddoppiare la produttività entro il 2028. Per farlo, Yahoo punta su una serie di strumenti progettati ad hoc per le sue esigenze. Tra questi c'è SeekAI, un tool che automatizza la gestione delle note spese. L'AI verrà anche usata per la redazione e la correzione di documenti, l'organizzazione dell'agenda interna e per le comunicazioni.
Come abbiamo visto in più di un'occasione, l'uso dell'AI nelle grosse aziende si sta dimostrando un'arma a doppio taglio. Se sulla carta potrebbe effettivamente rendere la vita più semplice ai dipendenti, banalmente automatizzando molti dei compiti più tediosi, dall'altra molte aziende vedono nei nuovi strumenti un modo per fare a meno di parte della loro forza lavoro, abbattendo i costi fissi. Il caso più kafkiano ha colpito i dipendenti di King, lo studio di sviluppo di Candy Crush di proprietà di Microsoft, che sono stati sostituiti (dunque licenziati) dalla stessa AI che erano stati incaricati di progettare. Sempre a luglio, Indeed e Glassdoor hanno annunciato 1300 licenziamenti: i vertici vogliono puntare maggiormente sulle AI. Duolingo, l'azienda dietro la popolare app per imparare nuove lingue, aveva addirittura manifestato l'interesse di diventare un'azienda "AI-First", salvo tornare sui suoi passi.
Come ricorda il sito Tech Spot, non è nemmeno certo che l'AI sia un alleato infallibile per la produttività: in alcuni casi è stato dimostrato l'esatto opposto. Ad esempio, uno studio ha dimostrato che gli sviluppatori senior impiegano il 19% del tempo in più quando usando l'AI per programmare. Un'indagine del New York Times aveva invece raccolto la frustrazione dei lavoratori di Amazon dopo che l'AI era stata implementata nell'organizzazione del loro lavoro: "siamo passati da scrivere codice a revisionare quello generato dall'AI", aveva commentato uno di loro. Un altro esempio emblematico ci arriva dalla Cina, dove uno studio ha rivelato che le AI implementate per migliorare l'assistenza clienti, per ora, stanno creando più problemi che altro.