Yamaha TrueX 90A: torna il "proiettore sonoro" Dolby Atmos, DTS:X e Auro-3D

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HDblog.it Aug 07, 2025 · 3 mins read
Yamaha TrueX 90A: torna il
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Correva l’anno 2005 quando Yamaha introdusse sul mercato il suo primo proiettore sonoro YSP-1, che vinse subito il premio di prodotto più innovativo del CES di quello stesso anno e fu accolto con entusiasmo sia dalla stampa specializzata che dagli appassionati.

Sebbene lo YSP-1 non fu il primo proiettore sonoro del mercato, con Altec Lansing e Pioneer che svilupparono qualche anno prima il concetto di “barra sonora surround”, Yamaha riuscì ad alzare l’asticella proponendo un prodotto finalmente credibile grazie all’esperienza acquisita nello sviluppo degli algoritmi DSP (Digital Sound Processing) e ad una sofisticata tecnologia di calibrazione automatica in grado di mappare l’acustica dell’ambiente di riproduzione e le relative riflessioni.

Da quel momento Yamaha sviluppò decine di proiettori sonori, più o meno sofisticati e per tutte le tasche, fino ad arrivare al 2015, quando gli ingegneri giapponesi decisero di alzare ulteriormente l’asticella, introducendo l’ambiziosa YSP-5600 con supporto alla riproduzione delle tracce “audio 3D” Dolby Atmos e DTS:X e promettendo un’esperienza surround fino a 7.1.2 canali. L’obiettivo fu perfettamente raggiunto e la “5600” rimase per anni un riferimento in ambito soundbar, ma era anche molto ingombrante (larga oltre 1 metro, alta più di 20 cm per quasi 12 kg), costosa (all’epoca 1.700 euro di listino e senza subwoofer incluso) e i vertici della multinazionale nipponica decisero di abbandonare il concetto di “proiezione sonora a raggi” a favore di soundbar più tradizionali, tecnicamente meno sofisticate e dai prezzi più competitivi.

A distanza di 10 anni, Yamaha annuncia l’arrivo della nuova Surround True X90A che torna ad utilizzare la “tecnologia a fasci sonori”, con un design più moderno e meno sviluppato in altezza (8,5 cm), ma pur sempre larga oltre 1 metro e profonda 14 cm. Viene anche abbandonato l’array di mini-altoparlanti frontali, a favore di nuovi trasduttori ovali (4 full range) + 3 tweeter che promettono minori interferenze acustiche e allo stesso tempo maggiore tenuta in potenza e distorsioni ridotte.

L’array da 12 altoparlanti (6 per lato) e la soluzione a “raggi sonori” (Beam Speaker) viene invece mantenuta per le unità superiori di “up-firing” necessarie per direzionare i suoni verso il soffitto e ottenere così le riflessioni richieste per creare la “bolla immersiva” delle tracce surround 360° Dolby Atmos, DTS:X e anche Auro-3D, tutte supportate dalla nuova True X90A in configurazione fino a 5.1.2 canali. Secondo quanto dichiarato dal costruttore, l’unità principale è in grado di assicurare una potenza fino a 330 W: 3 x 100W dei tre canali frontali destro, sinistro e centrale + 12 x 2,5 W dei mini-altoparlanti “up-firing” per i suoni verticali.

Ma la True X90A nasce come un sistema completo anche di un subwoofer attivo wireless da 100W (con cono da 17 cm e risposta in frequenza capace di scendere fino a 33Hz) e di 2 speaker surround wireless a batterie ricaricabili (True X 3A) che possono anche essere utilizzati come speaker Bluetooth indipendenti all’interno della casa e che assicurano una potenza di 10W ciascuno.

Rispetto ai precedenti “proiettori sonori”, la True X90A non prevede una tecnologia di auto-calibrazione ambientale (e relativo microfono), ma dal menù è possibile regolare l’angolazione e l’ampiezza del fascio sonoro dei canali “altezza” di up-firing, impostare l’altezza del soffitto, nonché i livelli di ogni canale. Saranno poi i DSP a tradurre tutti i valori impostati per ottimizzare in maniera adeguata la resa sonora in ambiente. I DSP e relativi algoritmi sono anche alla base della funzionalità “Surround: AI” di up-mix di qualsiasi traccia fino a 5.1.2 canali.

A completare la dotazione, troviamo anche un ingresso e un’uscita HDMI 2.1 con supporto di ritorno audio eARC e pass-through video fino a risoluzione 4K / 60Hz, 1080p / 120Hz, HDR nei formati HDR10, HDR10+, Dolby Vision e HLG, nonché supporto gaming ALLM (Auto Low Latency Mode), ma non VRR. Non mancano poi anche un ingresso ottico digitale, una porta LAN Ethernet e la connettività wireless Wi-Fi 5 (2,4GHz e 5GHz) e Bluetooth 4.2 per poter anche accedere ai servizi musicali in streaming (Amazon Music, Spotify, Deezer e Qobuz), nonché alla propria musica su rete locale (archiviata su un NAS, ad esempio) e attivare il casting AirPlay 2 tramite l’applicazione MusicCast.