Yasha: Legends of the Demon Blade, la recensione

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Anthony Pacilli May 13, 2025 · 6 mins read
Yasha: Legends of the Demon Blade, la recensione
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Nel vasto panorama dei roguelike Yasha: Legends of the Demon Blade emerge come un gioco che, pur attingendo ad influenze consolidate, riesce a distinguersi per la sua atmosfera avvolgente e per una proposta che unisce l'azione frenetica di questo tipo di titoli alle possibilità offerte da un'ampia personalizzazione. Il gioco, sviluppato dal team indie taiwanese 7QUARK, propone tre protagonisti ben distinti, ognuno con una propria visione del conflitto tra umani e demoni, e struttura le sue meccaniche attorno a run ripetibili, notevole personalizzazione e scontri contro boss dalla forte impronta visiva. Un impianto che, almeno sulla carta, promette varietà e profondità.

Un'ambientazione ricca di potenziale: tra il Giappone del periodo Edo e il sovrannaturale

Yasha: Legends of the Demon Blade è ambientato durante il periodo Edo del Giappone, un'epoca storica che evoca subito immagini di samurai, ninja e spiriti misteriosi. Ma dietro questa ambientazione si nasconde un mondo in cui le leggende prendono vita, e la convivenza tra esseri umani e demoni è minacciata dalla crescente potenza della Volpe a Nove Code, una figura che incarna la forza e il caos dei demoni. La storia, purtroppo, non si rivela particolarmente innovativa e segue un classico filone narrativo in cui il protagonista deve fermare la minaccia soprannaturale, ma questo non inficia la forza dell'atmosfera che il gioco riesce a costruire.

La vera essenza del titolo, infatti, sembra risiedere nella leggendaria Demon Blade, una potente spada che i giocatori potranno forgiare raccogliendo frammenti sparsi per il mondo. Il processo di raccolta e potenziamento di questi frammenti diventa uno degli snodi ludici principali del gioco, offrendo ai giocatori una motivazione personale per esplorare e combattere. Tuttavia, è proprio nella mancanza di una narrazione particolarmente approfondita che Yasha: Legends of the Demon Blade mostra uno dei suoi limiti: la scrittura non riesce a mantenere un livello di coinvolgimento costante, spesso risultando un po' piatta o a tratti forzata nei dialoghi. Il risultato finale è una trama che non brilla per originalità, ma che riesce comunque ad intrattenere, fungendo da contesto per l'azione.

Un comparto artistico che intriga

Dal punto di vista artistico, il titolo riesce a convincere con la sua miscela di arte tradizionale giapponese e design fantasy. Gli ambienti, i personaggi e le creature sono caratterizzati da un'attenzione ai dettagli che rende l'esplorazione dei vari livelli particolarmente affascinante. La scelta dell'ambientazione Edo, con i suoi templi, villaggi e montagne, è perfetta per dare vita a un mondo che vive di tradizione e misticismo e che si arricchisce di elementi fantastici attraverso i demoni e le creature soprannaturali che popolano la storia. Ogni scenario è arricchito da colori vivaci e da una cura nei particolari che sottolinea la dedizione riposta dagli sviluppatori nella creazione dell'atmosfera e del mondo di gioco.

L'atmosfera è ulteriormente accentuata da una colonna sonora evocativa, che mescola toni epici e misteriosi, accompagnando le battaglie con melodie che sembrano quasi richiamare tradizionali sonorità giapponesi. In certi momenti, però, la ripetitività di alcune tracce potrebbe intaccare l'esperienza complessiva, soprattutto nelle fasi non rare di grinding tipiche di un titolo roguelike.

Gameplay: velocità e personalizzazione al centro della sfida

Il gameplay di Yasha: Legends of the Demon Blade si inserisce nel filone dei roguelike, caratterizzandosi per una struttura che premia il miglioramento continuo del personaggio attraverso il raccoglimento di Soul Orbs, che permettono di potenziare le abilità. Proprio come in ogni buon roguelike, la morte del personaggio è un evento inevitabile: tutti i potenziamenti acquisiti nella run vanno persi, pur lasciando spazio a un miglioramento permanente che rende le successive partite sempre più intriganti. L'approccio alla difficoltà è modulabile, poiché, a fronte di un'impostazione di base non troppo semplice, il giocatore ha la possibilità di scegliere se rendere più facile o più complessa la propria esperienza grazie proprio a questi miglioramenti.

L'aspetto più interessante è la scelta tra tre protagonisti, ognuno con un proprio stile di combattimento unico e un sistema di upgrade che conferisce profondità strategica al gameplay. Shigure, la ninja immortale, è in grado di combinare diverse katana creando stili d'attacco per adattarsi alle nostre preferenze, mentre Sara, l'Oni emissario, è una maestra della velocità e della mobilità, con una focalizzazione su attacchi leggeri e dash veloci. Infine, Taketora, il demone samurai antropomorfo, predilige l'arco e il combattimento a distanza, sacrificando la velocità in favore di una potenza devastante. Ogni personaggio ha il suo set di abilità e potenziamenti, con combo e possibilità di personalizzazione che invogliano a ripetere le missioni per scoprire tutte le sfumature del gameplay.

Le battaglie, sfortunatamente, non sempre sono impeccabili. La parata, una delle meccaniche principali, può risultare frustrante, con una finestra di tempo troppo ristretta che rende difficoltoso il suo utilizzo, soprattutto contro ondate di numerosi nemici. Sebbene possa essere una risorsa utile durante i combattimenti con i boss, la parata perde di valore nelle fasi più concitate contro i nemici minori, dove schivare e muoversi velocemente sono soluzioni decisamente più efficaci.

Il sistema di progressione e le sfide del roguelike

La progressione del gioco è fortemente legata alla raccolta di risorse e al miglioramento degli equipaggiamenti. Come detto in precedenza, il titolo si sviluppa su una struttura roguelike che spinge i giocatori a ripetere costantemente le run dopo ogni morte con la possibilità di ottenere potenziamenti permanenti.

Questo tipo di meccanismo, pur essendo abbastanza comune nel genere, è sempre affascinante per il senso di crescita che offre, dove ogni run ci permette di sperimentare e spingerci al limite sapendo che non tutto andrà perduto. Nei checkpoint tra i vari stage troviamo anche dei negozi con cui interagire: questi luoghi offrono upgrade come cibi che potenziano le abilità ed amuleti che conferiscono specifici vantaggi, e questo consente di provare ulteriormente le proprie strategie.

Una proposta solida, ma con margini di miglioramento

Yasha: Legends of the Demon Blade si presenta come un solido action roguelike, visivamente affascinante e dotato di una discreta varietà ludica, ma ancora ancorato a soluzioni di design piuttosto conservative. Il sistema di combattimento diverte ma non sorprende, il grinding è ben equilibrato ma resta comunque necessario, e la scrittura, pur funzionale, fatica a lasciare un segno profondo. Chi ha già esplorato altri titoli del genere, più rifiniti o audaci, potrebbe percepire Yasha: Legends of the Demon Blade come un'opera ancora in cerca della propria voce definitiva.

Yasha: Legends of the Demon Blade uscirà su PC, PS4, PS5, Nintendo Switch, Xbox One e Xbox Series il 15 maggio. Un codice per la versione PC è stato gentilmente fornito da Game Source Entertainment.