Zuckerberg annuncia Hyperion, mega data center per AI: consumerà quanto una città

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HDblog.it Jul 15, 2025 · 3 mins read
Zuckerberg annuncia Hyperion, mega data center per AI: consumerà quanto una città
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Meta ha ufficializzato la costruzione di un data center denominato Hyperion, destinato a fornire fino a 5 gigawatt di potenza computazionale per supportare il Meta Superintelligence Lab, il suo nuovo laboratorio di intelligenza artificiale in cui hanno iniziato a lavorare alcune delle figure più influenti del settore. A rivelarlo è stato direttamente il CEO, Mark Zuckerberg, in un post pubblicato lunedì su Threads, indicando che la struttura avrà un'impronta fisica tale da coprire un'area paragonabile a quella di buona parte di Manhattan.

Secondo quanto riportato da TechCrunch, Meta prevede di localizzare Hyperion nella Louisiana, con ogni probabilità nella Richland Parish, dove la società aveva già annunciato in passato un investimento da 10 miliardi di dollari per un altro centro dati. La portavoce dell'azienda, Ashley Gabriel, ha dichiarato che i primi 2 GW di capacità saranno operativi entro il 2030, ma l'obiettivo finale è quello di arrivare a 5 GW nel corso dei successivi anni.

PROMETHEUS E LA STRATEGIA DI ESPANSIONE COMPUTAZIONALE

A fianco di Hyperion, Meta ha in programma anche l'entrata in funzione nel 2026 di un super cluster da 1 GW denominato Prometheus, che sarà localizzato a New Albany, in Ohio. Una volta completato, Prometheus diventerà uno dei primi data center AI di queste dimensioni controllati da una singola azienda tech.

L'iniziativa si inserisce in una strategia più ampia attraverso cui Meta mira a colmare il divario con altri attori chiave dell'ecosistema AI come OpenAI, Google DeepMind e Anthropic. Dopo aver attratto personalità di rilievo come Alexandr Wang, ex CEO di Scale AI, e Daniel Gross, già alla guida di Safe Superintelligence, l'azienda sta ora concentrando i suoi sforzi sulla costruzione delle infrastrutture necessarie per addestrare modelli di frontiera, sempre più assetati di risorse.

Il potenziamento delle capacità computazionali potrebbe non solo rendere Meta più competitiva, ma anche attirare nuovi talenti, attratti dalla possibilità di lavorare su modelli avanzati in ambienti ad alta disponibilità di risorse.

COSTO ENERGETICO E RICADUTE SUL TERRITORIO

Progetti come Hyperion e Prometheus sollevano però interrogativi crescenti sull'impatto ambientale e infrastrutturale. L'energia necessaria per alimentare queste strutture è tale da poter sostenere milioni di abitazioni. Non è un'ipotesi teorica: un precedente centro dati Meta in Georgia ha già causato l'esaurimento delle riserve idriche in alcune abitazioni di Newton County, come riportato dal New York Times.

Situazioni simili si profilano anche altrove. La società CoreWeave, specializzata in soluzioni hyperscaler, ha annunciato l'espansione di un proprio data center in Texas, che potrebbe raddoppiare il fabbisogno energetico di una città vicina a Dallas, secondo quanto riferito da Bloomberg.

Nonostante queste criticità, l'industria tech prosegue nella corsa alla costruzione di mega infrastrutture AI. Tra gli altri progetti di rilievo si segnalano Stargate, realizzato da OpenAI in collaborazione con Oracle e SoftBank, e Colossus, il supercomputer in fase di sviluppo da parte di xAI, la compagnia fondata da Elon Musk.

IL SOSTEGNO DELL'AMMINISTRAZIONE TRUMP

L'attuale amministrazione statunitense, guidata dal presidente Donald Trump, ha espresso un chiaro appoggio al potenziamento dell'infrastruttura AI nazionale. Trump ha partecipato alla presentazione del progetto Stargate e ha ribadito l'intenzione di rafforzare la capacità industriale degli Stati Uniti nel settore.

In un editoriale pubblicato lunedì su The Economist, il Segretario dell'Energia, Chris Wright, ha invitato il paese a guidare “la prossima frontiera ad alta intensità energetica: l'intelligenza artificiale”. Wright ha sottolineato come l'AI trasformi l'elettricità nella “più preziosa delle risorse: l'intelligenza”, e ha annunciato un'accelerazione nella produzione energetica da fonti quali carbone, nucleare, geotermico e gas naturale.

Secondo le stime degli esperti, i data center potrebbero arrivare a rappresentare il 20% del consumo energetico totale degli Stati Uniti entro il 2030, rispetto al 2,5% rilevato nel 2022. Senza un aumento rapido della produzione energetica, le tensioni sulle reti locali e sull'ecosistema circostante rischiano di aumentare sensibilmente.